Riceviamo e pubblichiamo
IL GRAZIE PIU’ SENTITO AL SENATORE ELIO LANNUTTI DA PARTE
DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO. ORA ATTENDIAMO GLI INTERVENTI DEI MINISTRI
DELLA GIUSTIZIA E DELL’AMBIENTE
Pubblicato il 30 gennaio 2020, nella seduta n. 186
LANNUTTI - Ai Ministri della giustizia e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
Premesso che:
l'associazione antimafia A. Caponnetto svolge una meritoria opera
di volontariato che, tra le sue attività, raccoglie anche segnalazioni
con richieste di intervento contro l'inquinamento finalizzato alla
difesa dell'ambiente;
risultano segnalazioni di cittadini provenienti dal Comune di
Pettoranello del Molise, in provincia di Isernia, dove sarebbe presente
uno scarico illegale di liquami fognari in località Cacchieto Mulino,
reato permanente dovuto all'assenza, a valle del paese, di un sito di
depurazione, ad oggi ancora in costruzione, in violazione delle
direttive dell'Unione europea che dal 2005 impone a tutta l'area Ue la
presenza di idonei impianti di depurazione in tutti i paesi del
territorio nazionale, tanto che, il Governo italiano, inadempiente, è
stato deferito più volte alla Corte di giustizia dell'Unione europea,
ricevendo sanzioni;
dopo le segnalazioni alla Procura di Isernia da parte
dell'associazione Caponnetto, che indicava contestualmente anche la
presenza di una discarica con rifiuti speciali e pericolosi come
l'amianto, veniva avviato il procedimento penale n. 1055/2017 ed
iscritto al mod. 44 (registro delle notizie di reato a carico di persone
ignote), e non al mod. 21 (registro delle notizie di reato a carico di
persone note);
l'associazione faceva rilevare che, in realtà, non risultava
difficile l'identificazione delle responsabilità, sia riguardo allo
sversamento di liquami non depurati, che la legge inquadra come reato
permanente fino a quanto non cessa tale illegale, sia riguardo alla
discarica di rifiuti speciali e pericolosi derivanti da materiale edile
tutt'oggi non rimossi ed esistenti sul foglio n.8 part.lla n. 61 del
catasto terreni del citato Comune;
dopo 2 anni, il pubblico ministero, benché di fronte a un reato in
essere dal carattere permanente dovuto alla mancanza di un impianto di
depurazione, richiedeva l'archiviazione con notifica all'associazione
Caponnetto denunziante e p.o., che promuoveva opposizione
all'archiviazione depositando atto in Procura;
a distanza di mesi, i volontari dell'associazione chiedevano
delucidazioni presso l'ufficio del giudice per le indagini preliminari
del Tribunale di Isernia, il quale rispondeva che il fascicolo penale
identificato con il n. 1055/2017 non era mai pervenuto a quell'ufficio.
Quindi la Procura faceva sapere che il pubblico ministero aveva ritirato
la richiesta di archiviazione, ma senza esercitare l'azione penale. Una
decisione a giudizio dell'interrogante irragionevole, se si considera
che si è in presenza del reato di sversamento di reflui fognari non
depurati dal carattere permanente, e di una discarica abusiva non
bonificata;
da una nota rilasciata a firma del nuovo pubblico ministero,
titolare del fascicolo, ai responsabili dell'associazione Caponnetto dal
procuratore generale presso la Corte di Appello di Campobasso n.
66/2019 a seguito di istanza di avocazione, il procedimento penale n.
1055/17 risulta alla data odierna ancora fermo, e si evidenziano una
serie di invettive volte a demonizzare l'azione meritoria di
volontariato svolta dal 2013 dall'associazione Caponnetto nella Regione
Molise, che tendono ad estrometterla dal riconoscimento di parte offesa
nel procedimento penale suddetto;
in passato, l'associazione Caponnetto è stata invece ammessa nel
processo denominato "sistema Iorio" (p.p. r.g.n.r. 1414/12 Trib. n.
453/16 R.G.) dal Tribunale di Campobasso, riconoscendone di fatto la
preziosa operatività sul territorio Molisano (anno 2016), come già
rilevato nell'interrogazione 4-00353;
tali invettive contro l'associazione antimafia vengono lanciate,
forse non casualmente, dopo che la stessa associazione ha pubblicizzato
sui social della Regione Molise l'interrogazione 4-00353, e l'ha inviata
alla Procura di Bari, competente per materia, come invito a prestare
attenzione all'operato dei magistrati della Procura di Isernia circa
eventuali incompatibilità e gravi anomalie procedurali riguardanti
importanti procedimenti. L'interrogazione non ha ricevuto ancora una
risposta da parte del Ministro della giustizia;
considerato, infine, che:
su segnalazione dell'associazione Caponnetto, il fiume Carpino è
diventato una fognatura a cielo aperto a causa degli sversamenti
illeciti provocati dall'abitato di Carpinone e dal nucleo industriale
presente, che ancora oggi è privo di un impianto di depurazione, in
quanto il depuratore esistente nella piana, costato ben 7,5 miliardi di
lire, oltre ad essere stato oggetto di un traffico illegale di rifiuti
negli anni 2003-2004, non è più funzionante da anni, fatti di cui la
Procura di Isernia è a conoscenza viste le numerose denunce presentate
negli anni;
nel territorio della piana di Venafro vi è una prolungata
esposizione della popolazione alle polveri sottili e ultrasottili,
dovuti a continui sforamenti di pm 10 e 2,5, in quanto si annovera la
presenza di ben tre impianti impattanti esistenti nel giro di qualche
chilometro. Da anni non si effettuano controlli sulla qualità dell'aria e
sulla popolazione da parte delle autorità regionali. Pertanto sono
aumentati a dismisura le malattie tumorali nella zona,
si chiede di sapere:
se il Ministro della giustizia, nell'ambito dei suoi poteri, non
intenda disporre un'ispezione presso la Procura di Isernia per i fatti
descritti e per le anomalie tecniche già oggetto dell'interrogazione
4-00353, oltre che per il tentativo di mettere in discussione l'operato
di un'associazione antimafia;
se il Ministro dell'ambiente non reputi impellente avviare
verifiche tramite l'invio di personale del Nucleo Operativo Ecologico
alle dipendenze del Ministero, sul territorio del Comune di Pettoranello
del Molise, al fine di rilevare la presenza in località Cacchieto
Mulino di scarico di liquami fognari illegale, l'assenza di macchinari
di depurazione, oltreché la presenza di una vistosa e non bonificata
discarica abusiva di rifiuti speciali e pericolosi, esistente al foglio
n.8 part.lla n.61 del catasto terreni del citato Comune;
se il Ministro non ritenga di estendere i controlli al fiume Carpino;
se il Ministro non ritenga di dover estendere i controlli anche alla Piana di Venafro.
(by nicola)
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