𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Termoli Jet. Quando a denunciare eravamo solo noi dell'OML! Sentenza di risarcimento della Corte dei Conti




Termoli Jet, con sentenza numero 5 del 2020, in corso di pubblicazione, la Sezione Molise della Corte dei Conti ha condannato l’ex assessore Antonio Chieffo e l’ex dirigente regionale Domenico Pollice alla restituzione all’erario di tre milioni e mezzo di euro. Qualora i due condannati non fossero in grado di restituire le ingenti cifre, a cascata il risarcimento si scaricherà su Michele Iorio, ex presidente, che dovrà sborsare 500mila euro, e sugli assessori Gianfranco Vitagliano, Rosario De Matteis, Filoteo Di Sandro e Michele Picciano, condannati a pagare 350mila euro a testa. La sentenza è in corso di pubblicazione e fa riferimento all’acquisto da parte della Regione, nel 2005, del 49% delle quote della Ltm, una partecipata regionale che perfeziona l’acquisto di un catamarano per il collegamento Termoli-Spalato per un totale di sei milioni e ottocentomila euro. Dal punto di vista penale c’è stata un’assoluzione generalizzata, ma lo Stato ha battuto cassa con la Corte dei Conti che oggi, martedì 18 febbraio, ha emesso una sentenza choc. Chiaramente i condannati al rimborso delle ingenti cifre potranno ricorrere in secondo grado contro la sentenza.

Fonte: il quotidiano online



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