𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

“Che la nostra fama ci preceda” – Termoli accende il Patto tra Comunità

 
Il Nautico “Tiberio” ospita il secondo incontro del POT L1–L20, e il presidente Frenza mantiene la promessa: una sorpresa che accende il Patto tra Comunità.

“Ciò che le medicine non curano, lo cura il bisturi.
Ciò che il bisturi non cura, lo cura il fuoco.
Ciò che il fuoco non cura va reputato insanabile.”

Da questa frase attribuita a Ippocrate è partito l’intervento del presidente Nicola Frenza agli studenti del Nautico “Tiberio” di Termoli, durante il secondo incontro del POT L1–L20 “Università, Scuola e Territorio in rete per il Patrimonio Culturale – Laboratori di orientamento”.

L’atmosfera era densa di attenzione e futuro. Accanto a Frenza, la prof.ssa Letizia Bindi (Unimol), figura di riferimento nell’antropologia del patrimonio, e Maselli, docente e punto saldo della rete educativa.

Ma il momento più atteso è arrivato con una sorpresa: l’annuncio ufficiale dell’adesione dell’IIS “Gregorio da Catino” di Poggio Mirteto al Patto tra Comunità.

Una promessa mantenuta, un gesto simbolico e strategico che unisce formalmente la Sabina (Poggio Mirteto) e il Molise (Termoli) in un’alleanza educativa e culturale senza precedenti.

Frenza, promotore del progetto “Mangia Fuoco” e facilitatore della Rete Faro – Eventi rituali (fuochi), ha ribadito come il patrimonio immateriale, i riti e le tradizioni possano diventare strumenti attivi di rigenerazione, educazione e cittadinanza.

E non è un caso che, rivolgendosi direttamente ai ragazzi, abbia ricordato il significato del suo nome:“Nicola” deriva dal greco antico, nikê – vittoria – e laòs – popolo. Significa: colui che vince nel, con o per il popolo.

Un nome, una visione, una chiamata.


Da Termoli parte un nuovo passo sulle rotte del fuoco.


Che la nostra fama ci preceda. Grazie ai nostri fuochi. 

✍️ Nicola Frenza

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