Il fuoco che unisce e accoglie: le ‘Fracchie’ di San Marco in Lamis
Il sindaco di San Marco in Lamis (FG), Merla, il 7 dicembre ad Agnone ha illustrato con passione la storia e l’importanza delle ‘Fracchie’, una tradizione che unisce religione, cultura e comunità.
Questo rito affascinante, che risale al 1500-1600 e celebrato il Venerdì Santo, nasce dalla necessità di accompagnare in processione la statua della Madonna Addolorata.
Le ’Fracchie’, oggi enormi torce realizzate con maestria artigianale, sono un simbolo di devozione ma anche di unione e identità. Col tempo questa tradizione si è trasformata in una competizione tra i quartieri della città, spingendo le comunità a creare torce sempre più grandi e spettacolari. Alcune di queste raggiungono dimensioni impressionanti rendendo la processione un evento unico nel panorama delle celebrazioni religiose italiane.
Una tradizione che guarda al
futuro
Durante il suo intervento il sindaco Merla ha
evidenziato l’importanza di tramandare queste tradizioni alle nuove
generazioni affinché non vadano perdute. Ha sottolineato come questi
riti rappresentino non solo un'eredità culturale ma anche
un’opportunità di valorizzazione per le aree interne, spesso
escluse dai grandi circuiti turistici.
Partendo dallo slogan "Il fuoco che unisce e accoglie" ha proposto la creazione di una "Via del Fuoco", un percorso ideale che colleghi tutte le città italiane e mediterranee che condividono riti legati al fuoco, promuovendo così un dialogo culturale e spirituale senza confini.
Il ruolo di Mangia Fuoco
L’intervento,
registrato in esclusiva da Mangia Fuoco, si inserisce
perfettamente nella visione del sindaco di San Marco in Lamis in
quanto uno degli obiettivi di ‘Mangia Fuoco’ è anche quello di
costruire una rete di comunità che celebrano il fuoco come simbolo
di coesione e identità.
(by nicola)
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