𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

A futura memoria di Antonino Di iorio

 


Ci inchiniamo con profondo rispetto di fronte a sì monumentali e incomparabili resti archeologici rinvenuti nella nostra Pietrabbondante, testimonianza di un passato glorioso non solo come area cultuale ma anche come centro politico e militare: “… lungo le pendici del monte Saraceno si notano ancora indubbie tracce di un abitato antichissimo…” (V. Cianfarani in (5) pagina 140).

I documenti storico epigrafici allo Stato accertati indicano proprio questo e che la denominazione di ‘Santuario Italico’ imposta alla zona archeologica è fortemente riduttiva dell'antico ruolo qui svolto dai nostri progenitori e che i gratuiti dubbi insinuati in ordine all'origine e all'antica denominazione del nostro paese sono privi di evidenti riscontri storici.

Tutto questo si basa su teorie personali, prive di ogni supporto scientifico evidente, di ogni accertata documentazione storica, emanazione di una sorta di archeopensiero unico locale, mai messosi in discussione e mai favorevoli a un dibattito alla pari. Spesso nella storia l'autorità monta l'equivoco.

Persistendo nel tempo questa condizione, dove queste non dimostrate ‘nuove teorie’ dovessero continuare a essere imposte, c'è il forte rischio che nel futuro le nuove generazioni, svanita la memoria storica, le possano fare inconsapevolmente proprie, con enorme potenziale danno non solo per la verità storica, ma anche per le numerose implicazioni turistiche ed economiche ai danni di Pietrabbondante.

Tanto più che, come scriveva Antonino di Iorio, non è dato conoscere ufficialmente, in dettaglio, né come sono state utilizzate le cospicue risorse economiche stanziate negli anni per le campagne di scavo, né tutti i reperti rinvenuti e né dove questi si trovino, mentre invece dovrebbero essere custoditi in loco come patrimonio della collettività e non ultimo come ulteriore attrattiva turistica per Pietrabbondante.

Ci si augura fortemente che oggi, anno 2024, con i sofisticati e affidabili strumenti di cui la scienza archeologica dispone per individuare antichi insediamenti sepolti anche da secoli (droni laser scanner, ad esempio), si possa far finalmente chiarezza sulla questione ed eventualmente restituire con doverose scuse alla Comunità di Pietrabbondante quello che le sarebbe stato scippato.

Ci inchineremo di fronte alla verità storica accertata e documentata, qualsiasi essa possa essere, ma che definisca il ruolo svolto dai nostri progenitori che hanno abitato questa terra.

Pietrabbondante, giugno 2024

PasquaLino di Iorio

 https://www.youtube.com/channel/UC_uvgcS3FRFa5IFHZy4T71g

(by nicola)

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