𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

P.R.I.A.Mo. Non è il re di Troia ma...

Con tutto il rispetto per i firmatari della mozione, dal P.R.I.A.Mo emerge di sicuro una cosa, e cioè che nel Molise è stato possibile prima bruciare rifiuti e dopo anni andare a vedere "...l'effetto che fa", e ciò in violazione non solo di qualsiasi ragionevolezza ma anche di precise norme di legge (fra tutte il d.lgs. 155/2010). Peraltro il P.R.I.A.Mo, in mancanza di obbligatorie attività propedeutiche di monitoraggio (quali ad es. quelle previste dal D.lgs. n. 351/99 e D.M. n. 60/2002), è praticamente inutile per inattendibilità. Come si vede si parla di normative risalenti a circa 20 anni orsono, e questo fa capire a che punto siamo in materia di tutela ambientale nel Molise. Ultima perla in ordine di tempo: a Bojano costruiscono capannoni avicoli, (industrie insalubri che vanno mantenute fuori dal centro urbano e lontani dalle case) senza verificare se debbano essere sottoposti a VIA o VAS, e questo nonostante specifiche denunce presentate alla solita Procura di Campobasso che, addirittura, chiede le solite archiviazioni anche quando sbaglia ad individuare quali sono i capannoni per i quali misurare la distanza tra loro ai fini della valutazione del cumulo delle emissioni in atmosfera. Naturalmente a Bojano i capannoni sono nel centro abitato, come identificato dalla Cassazione penale, e posti a pochi metri da abitazioni civili, perchè non ci facciamo mancare niente. E ciò nonostante il fatto che, secondo ARPAM, Bojano è monitorata con la centralina di Venafro, e quindi presenta le medesime criticità di quella zona. C'è bisogno di dire altro per capire che aver messo un generale dei Carabinieri al Ministero dell'Ambiente è stata solo una lavata di faccia per la povera gente che risiede in quelle aree (Venafro e Bojano in questo caso)? Hanno voglia a presentare mozioni e a perdere tempo con studi postumi che, in mancanza dei dati pregressi, possono dare solo risposte ampiamente parziali e, quindi, inutili... come il P.R.I.A.Mo

Fonte: Area Matese

(by nicola)

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