𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

ANZIANI. Quando a ‘ucciderli’ potrebbero essere le promesse e gli impegni disattesi e non il Covid-19




Il 30 maggio u.s., in tarda mattinata (11:30 circa), mia madre – classe 1937 - riceve una telefonata dal ‘call center’ dalla C.R.I. (06.55101420).

L’operatrice le dice che l’ISTAT l’ha selezionata, insieme a altre 150.000 persone, nell’ambito di uno studio nazionale finalizzato a capire quante persone abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi. Aggiunge che per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate aderiscano in quanto, anche se partecipare non è obbligatorio, conoscere la situazione epidemiologica in Italia serve a tutti!

Di slancio mia madre accetta, spinta soprattutto da motivi ‘affettivi’ - dal momento che da circa tre mesi non può passare parte della giornata con gli amatissimi nipoti e pronipoti - vitali alla sua esistenza e sopravvivenza fisica e... ‘psichica!’

La data del prelievo a domicilio le viene fissata al giorno 3 di giugno nella fascia oraria 9:00-11:00. Al fine di accertarmi se mia madre ha ben capito data e ora - e non far perdere tempo prezioso ai sanitari - telefono al ‘call center’ della C.R.I. e lascio all’operatrice il mio numero di cellulare pregandola di farmi sapere in anticipo l’ora stabilita per il prelievo.

La mattina del 3 giugno, dalle 9:00 alle 11:00, insieme a mia madre, ho atteso invano l’arrivo dell’equipe sanitaria e una telefonata. Il sollievo di ‘tornare libera’, senza il terrore di poter arrecare danno ai propri cari, da parte di mia madre si è trasformato prima in ‘delusione’ e poi in una sensazione di... ‘abbandono!’

La mattina del 5 giugno ho telefonato di nuovo alla C.R.I. per manifestare il mio disappunto e quello di mia madre. Prima risposta: “Non sappiamo cosa dirle. Noi ci occupiamo solo di fissare gli appuntamenti. Provo a sentire i colleghi e la richiamo!” Seconda risposta: Il prelievo è fissato per oggi 5 maggio in mattinata a cura degli operatori dell’ASREM!”

Altro giro altra corsa ma degli operatori ASREM neanche l’ombra. 

Nutro seri dubbi su tutta l’operazione, operazione che potrebbe essere di ‘facciata’ e non di ‘sostanza!’ Per fugare ogni dubbio interesserò la Procura e il Ministero della salute.



Nicola Frenza

(by nicola)

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