Gentile Movimento Rifiuti Zero,
le mie battaglie a sostegno di una
raccolta differenziata più responsabile e fatta meglio sono note, come
pure sono note le mie denunce sulla mancanza di impianti di compostaggio
e la mancanza di incentivi per rendere la filiera più virtuosa. Ed
anche un Dataroom (per tornare a tempi recentissimi) sulla urgenza di
avviare una vera economia circolare e punire l’obsolescenza programmata.
Il
mio ragionamento oggi parte da un dato di fatto: ogni giorno migliaia
di tonnellate di rifiuti partono – su camion – dal Sud verso le regioni
del Nord poiché al Sud non si sono attrezzati per smaltirli.
I
capannoni che vanno a fuoco per autocombustione o perché incendiati (uno
ogni 3 giorni), dagli atti della magistratura inquirente, contengono
principalmente plastiche. Probabilmente quella che prima riuscivamo a
mandare in Cina e che oggi nessuno vuole più. L’impatto ambientale è
devastante e i costi di bonifica enormi, tutti a carico degli enti
pubblici poiché “i responsabili” o non li trovi, o sono falliti.
Le aziende di riutilizzo sono concordi: il 30% dei rifiuti prodotti è scarto non riutilizzabile. Cosa fare di questo 30% quindi?
L’Europa
invita a non produrre più plastiche non riciclabili entro il 2030.
Ottimo! Invita a dismettere gli inceneritori. Ottimo! La Lombardia ne
stava dismettendo 3, l’Emilia Romagna 2, ma poi nel 2015 il governo ha
invitato le regioni che hanno più impianti a prendersi i rifiuti del
Sud. Questo ha comportato, e comporta, che migliaia di camion vadano
avanti e indietro (mi pare che le emissioni dei tir siano piuttosto
inquinanti), che gli inceneritori che stavano chiudendo abbiano ripreso a
pieno regime. Non mi ricordo che qualcuno si sia opposto a questo
“spostamento del problema”.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che il
mondo debba andare da un’altra parte, ma secondo lei è giusto che
nell’attesa di diventare tutti virtuosi, una parte del Paese debba
essere inondata di emissioni nocive (che si spargono per km come
scrivete voi), che sopporti questo carico di trasporti pesanti, e in più
paghi il prezzo della nuova filiera della criminalità generata proprio
dal fatto che i rifiuti, più li sposti e più rendono? Infatti sono
aumentati i prezzi di conferimento agli impianti. Guadagna il privato,
paga il pubblico, e in mezzo qualcuno intossica intere città (a Milano
per giorni solo le diossine sono state 100 volte sopra i limiti).
L’esempio
di Bolzano l’ho citato perché, da quel che risulta, è quello di ultima
generazione con la tecnologia più avanzata. Dai dati dell’agenzia
provinciale per l’ambiente il traffico della città di Bolzano emette PST
100 volte superiore a quelle che si misurano vicino al
termovalorizzatore. E il fatto che l’energia prodotta venga immessa in
rete e non vada dispersa non credo sia un fatto trascurabile. Come è
fondamentale il fatto che la gestione è totalmente pubblica, quindi non
deve guadagnare, ma ammortizzare i costi. Al contrario di quel che
avviene in tutti gli altri inceneritori o termovalorizzatori. Per questa
ragione credo – pragmaticamente – che se venisse costruito qualche
impianto (uno o due?) modello Bolzano nei territori sprovvisti, si
comincerebbe a chiudere – come era previsto – i 5 impianti del nord.
Ricordo che si stavano dismettendo per mancanza di roba da bruciare,
poiché la differenziata e il riciclo avevano tolto “carburante”. Quindi
la dismissione, è la naturale conseguenza delle cose, quando ogni
comune organizza una buona filiera mettendo il cittadino in condizione
di rispettarla.
Non ho passione per gli inceneritori, non serve
ribadirlo, però spiegatemi voi come se ne esce. Con le discariche?
Perfetto, qualcuno le faccia, battetevi per farle! Ci vogliono 7 anni
per costruire un impianto? In 7 anni è stata costruita l’Autostrada del
Sole! Perché 7 anni? La mia campagna informativa su clima, ambiente,
salute, sostenibilità, come potete vedere e leggere continua quasi
ossessivamente, ma ogni tanto mi pongo qualche problema concreto, che
riguarda il “qui e ora”.
Per quel che riguarda invece il titolo, non
sono io ad occuparmene. Se conoscete un po’ del mondo dell’editoria ben
sapete che servono ad attrarre la lettura. Importante che non dica cose
diverse da quelle che sono poi nell’articolo. Non mi pareva questo il
caso.
Un cordiale saluto
Milena Gabanelli
(by Nicola)
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