𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Il governo non ha problemi di scelta: deve eliminare l’immunità a suo tempo concessa ai gestori dell’Ilva


La reiterata richiesta di Arcelor Mittal di ottenere l’immunità penale, civile ed amministrativa per la gestione dell’Ilva da parte del nostro Governo collide non solo con la nostra Costituzione come ieri abbiamo fatto presente, ma anche con la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 24 gennaio 2019, la quale ha condannato l’italia per non aver salvaguardato la saluta dei cittadini, colpiti dagli inquinamenti di detta acciaieria.
Dunque il governo non ha problemi di scelta: deve eliminare l’immunità a suo tempo concessa ai gestori dell’Ilva e se gli indiani intendono abbandonare questa acciaieria esso deve considerare questo abbandono un’ottima occasione per chiudere questa industria e salvaguardare soprattutto, come la nostra Costituzione prevede, la salute dei cittadini.
Si sottolinea che la vasta zona occupata da questa industria velenosa può essere agevolmente riconvertita in altre attività non inquinanti e molto più remunerative, che tutelerebbero l’impiego di tutti i dipendenti dell’Ilva.
Quanto alla proprietà del suolo è indubbio che la sua vendita a privati è stata effettuata in violazione delle norme precettive e imperative di cui all’articolo 41 della Costituzione secondo il quale: “l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza la salute dei cittadini, alla libertà, alla dignità umana”. Ed è dunque agevolmente annullabile ai sensi dell’articolo 1418 del Codice Civile., tenendo per altro presente che l’azione di nullità è imprescrittibile.
 
Prof. Paolo Maddalena
 
(by Nicola)

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