𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

"I nostri governanti sanno che il loro dovere è difendere il territorio e il popolo italiano (art. 52 Cost)?"




La Lega, classificata tra le forze politiche populiste e sovraniste, dimostra sempre più il suo vero volto: essa è neoliberista, vuole cioè la sottomissione del territorio e del popolo italiano agli interessi delle multinazionali.
Oltre alle vicende Tav e Tap, si consideri che su proposta della Lega è stato approvato il decreto cosiddetto di emergenza, il quale autorizza in pratica la pubblica amministrazione allo sradicamento di tutti gli ulivi del Salento per sostituirli con degli ulivi monocolturali, imposti dalle multinazionali, che producono un olio di qualità pessima, devono essere rimpiantati ogni tre anni e hanno bisogno di moltissima acqua che in Puglia manca. A tale fine si sancisce che questa operazione deve essere effettuata anche in contrasto che le norme che tutelano l’ambiente, l’ecosistema, il paesaggio, i beni storici, la salute, ed altri fondamentali interessi costituzionalmente protetti (art. 2, 3, 41, 42, 43, 44, 117 comma seconda lettera S della Costituzione).
Si tratta in vero di un grande favore alle multinazionali straniere che vedono nell’ottimo olio pugliese un concorrente fortissimo da eliminare.
E la nostra Camera si è piegata a questa proditoria volontà. Speriamo che il Senato rinsavisca e che si ponga il problema di tutelare gli interessi degli italiani, evitando l’uso di un linguaggio fuorviante sul piano della comunicazione.
È interessante notare che il fenomeno Puglia non è isolato, in Toscana si vuole distruggere la pineta del Tombolo, proclamando il falso fine della difesa dagli incendi, mentre secondo autorevoli fonti, il taglio dei pini servirebbe solamente alle centrali a biomassa.
I nostri governanti sanno che il loro dovere è difendere il territorio e il popolo italiano (art. 52 Cost)?

Paolo Maddalena 

(by Nicola)

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