𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

SOVRANITA’ e SOVRANISMO



"Qui, mi si dice, ci sarebbe il confine e un reticolo di filo di zinco grigio, intrecciato a rete, costituito dalle maglie della legge attraverso le quali si può sgusciare, lo dimostra. Sì, un reticolo separa Paese da Paese, la patria dall’estero, i tedeschi dai polacchi. Un doganiere in verde, spuntato per magia dall’acciottolato sterile del binario, possiede la chiave della porta che dalla Germania conduce alla Polonia; la può aprire, la può chiudere, ha una chiave magica e non lo sa… la chiave per aprire la patria, per aprire il Paese estero che non l’adopera... 
In questo istante scorgo un topolino che sguscia rapido attraverso il reticolato, dall’altra parte - in patria, all’estero? - Tutti i funzionari osservano il treno. Era un topo con passaporto o un topo di contrabbando?" 
Tratto da 'Il confine' di Joseph Roth
L’astuzia propria di chi è abituato alla menzogna, il cui effetto è di trarre in inganno chi ascolta, si manifesta anche nell’uso sempre più frequente che il pensiero neoliberista fa del termine “sovranismo”, al quale tra l’altro attribuisce un significato negativo. Questo termine non esiste nel vocabolario italiano, il quale parla solo di “sovranità” e non di “sovranismo”. Il termine è di origine canadese e nacque in riferimento ai movimenti per l’indipendenza del Quebec, ed è stato poi usato in Catalogna, nei Paesi Baschi, in Scozia, nelle Fiandre, a proposito della padania, ecc.
Di recente, Trump, nell’incontro avuto con il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte, ha parlato in modo positivo della “sovranità” italiana, non di sovranismo. La dizione è esatta, poiché la stragrande maggioranza degli Italiani vuole una maggiore affermazione dei propri poteri sovrani, e in ciò non c’è nulla di anomalo.
L’anomalia l’ha creata, come si accennava, il pensiero neoliberista, il quale vuole l’asservimento dell’Italia al mercato globale e al mercato unico europeo, in modo che gli Italiani siano spogliati di tutte le loro fonti di ricchezza e cada in miseria totale come è già avvenuto per la Grecia (per la quale si dice che la crisi è finita, poiché non c’è niente altro da toglierle).

Attenzione, perché la furbizia menzognera del neoliberismo non si ferma qui. Nell’approssimarsi delle elezioni europee, si tenta di unire il termine “sovranismo” con il termine “europeismo”, per cui i sovranisti si identificherebbero con gli antieuropeisti.
Gli Italiani, nella stragrande maggioranza, come si è accennato, sono per l’affermazione della propria “sovranità” nell’ambito della Europa, vogliono una “Europa federale”, nella quale non si verifichi, come è accaduto finora, un predominio dell’asse franco tedesco ai danni degli Stati del sud Europa. I termini che concordano perfettamente sono “Europeismo” e “Sovranità”. Il termine “sovranismo” non c’entra per nulla, ed è fuori luogo usarlo. Certamente “sovranisti ce ne sono: basti pensare a Salvini e ai suoi sostenitori. Ma non costituiscono la maggioranza degli Italiani. Attenzione, dunque, all’uso di “neologismi” creati ad arte.
Seguiamo la Costituzione, la quale, all’articolo 11, afferma che” l’Italia, consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni”.

Paolo Maddalena

(by Nicola) 

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