𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

il 'Don' è tornato



"... In conclusione, sento il dovere di ringraziare Matteo e Luigi, i due vuoti a perdere, perché la loro azione quotidiana, che racimola consensi tra la “gente di pancia e di panza”, riciclati, opportunisti e predatori di pubblico denaro, comincia a svegliare i dormienti, delusi e addormentati dall’anestesia piddina – e sono tanti – suscitando la voglia di prendere posizione, di non abdicare al dovere, di avere il diritto di “esserci” e opporsi alla politica migratoria razzista e miope, alla politica senza visione, alla distruzione del territorio che sta esalando l’ultimo respiro tra le urla delle mareggiate, delle tempeste, dei terremoti e delle frane. Grazie, Salvini e Di Maio, perché ogni giorno ci dite che se voi siete quello che state dimostrando, è anche responsabilità nostra perché abbiamo dimenticato presto, rintronati dallo scandalo di un Pd suicida e privo di senso di Stato. Che la democrazia, la Costituzione, il diritto, le persone e la loro dignità si difendono ogni giorno con scelte etiche e mai opportunistiche, politiche e mai interessate, istituzionali e mai privatistiche. Noi ci siamo e accettiamo la nomina che deriva dalla Costituzione (art. 1) di essere guardiani della legalità in un’Italia di diritto, in quanto democrazia. L’appello di Gustavo Zagrebelsky alla resistenza civile (la Repubblica del 24 novembre 2018) ne è un fulgido esempio."

Don Paolo Farinella

Fonte: Il Fatto

(by Nicola)

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