𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

"Confisca dei beni a chi inquina, come ai criminali"




"Chi inquina fa parte della categoria dei delinquenti e non ha nulla a che vedere con quella degli imprenditori. Noi, nella riformulazione dopo tre anni della legge sugli eco-delitti, vogliamo sicuramente introdurre una norma ancora più aggressiva per questi criminali, e cioè dobbiamo andarci a prendere i loro beni secondo il meccanismo dell'antimafia". Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa in una intervista al Tg3. "Dobbiamo dire che chi inquina paga ma paga fino in fondo, non fa finta di pagare ma paga veramente. Non si devono seguire i rifiuti ma i soldi prodotti dai rifiuti", ha aggiunto Costa. Poi ha ribadito il concetto su twitter: "Bisogna applicare a chi inquina la stessa confisca dei beni utilizzata contro le ecomafie. Chi inquina è un vero criminale".
E ancora durante l'intervista: "Solo il tempo di risolvere alcuni tecnicismi giuridici" perché possa avere luce verde il decreto sulla Terra dei fuochi, che prevede il passaggio delle competenze in materia dal ministero delle Politiche agricole a quello dell'Ambiente: "Sono assolutamente persuaso che il decreto sulla Terra dei fuochi passerà", ha detto Costa. "Adesso si stanno calibrando i cosiddetti tecnicismi giuridici". Una volta che il decreto ci sarà si potrà procedere alle bonifiche. Queste ultime, ha rilevato il ministro "sono ipotizzabili rispetto alla messa in sicurezza". Si tratta, ha proseguito, di "un passaggio topico perché significa recuperare quei denari che ci sono e che servono a questo, ma che devono essere collegati a una pianificazione seria e trasparente".
Il ministro ha osservato inoltre che il decreto "si riferisce a tutte le terre dei fuochi che attraversano il Paese, non solo quelle della Campania, ma tutte quelle che possono emergere o che già ci sono". Per Costa il passaggio delle competenze in materia dal ministero delle Politiche Agricole all'Ambiente è cruciale perché adesso "questo problema è percepito come un problema agricolo, invece è un tema ambientale. I prodotti agricoli sono ottimi e il sistema di controllo è fra i più avanzati del mondo".

Fonte: R.it Ambiente

(by Nicola)

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