Riceviamo e pubblichiamo
In riferimento alla “replica” della Regione Molise comparsa in data 12 dicembre, relativa al comunicato stampa diramato dalla Prefettura l’11 dicembre, a seguito dell’incontro svoltosi presso il Tribunale di Isernia in materia di inquinamento ambientale alla presenza del Prefetto di Isernia, del Presidente del Tribunale e del Procuratore della Repubblica, si forniscono le seguenti precisazioni.
In riferimento alla “replica” della Regione Molise comparsa in data 12 dicembre, relativa al comunicato stampa diramato dalla Prefettura l’11 dicembre, a seguito dell’incontro svoltosi presso il Tribunale di Isernia in materia di inquinamento ambientale alla presenza del Prefetto di Isernia, del Presidente del Tribunale e del Procuratore della Repubblica, si forniscono le seguenti precisazioni.
Nel
mese di maggio, si è tenuto un incontro sull’argomento presso il
Tribunale di Isernia, al quale, oltre al Prefetto di Isernia, al
Presidente del Tribunale e al Procuratore della Repubblica, sono
intervenuti il Presidente del Consiglio regionale del Molise e
l’Assessore regionale all’Ambiente.
In
quella circostanza, il Presidente del Tribunale ha espressamente
richiesto al Prefetto la disponibilità - immediatamente assicurata -
ad essere delegato dalla Regione al fine di coordinare le iniziative
in materia di controllo sull’inquinamento della piana di Venafro.
Pertanto,
i rappresentanti regionali si sono impegnati affinché la Regione
conferisse delega al Prefetto di Isernia al fine di effettuare
analisi sull’aria e sul suolo della piana di Venafro, con oneri a
carico della stessa Regione e tramite laboratori terzi di sicura
affidabilità e competenza.
Diversamente
da quanto concordato in quella sede, nella seduta del Consiglio
regionale del 6 giugno 2017 - alla quale si fa riferimento nella
“replica” comparsa ieri - è stato approvato un ordine del
giorno con cui è stato proposto il conferimento al Prefetto di
Isernia, oltre delle suddette funzioni di controllo, anche dei poteri
di amministrazione attiva contemplati dall’art. 10 del citato
d.lgs. n. 155/2010 che, com’è noto, non sono cumulabili con i
poteri ispettivi e di controllo, come ribadito anche dalla Corte
Costituzionale, che ha di recente dichiarato l’illegittimità
costituzionale proprio della legge regionale del Molise che prevedeva
tale cumulo di poteri.
Poiché
l’ordine del giorno varato dal Consiglio Regionale il 6 giugno
“impegnava
il Presidente della Giunta e tutto il governo regionale a porre in
essere un idoneo Piano di azione nel quale prevedere gli interventi
da attuare a breve termine al fine di monitorare il livello degli
inquinanti” affidando
al Prefetto il coordinamento del Piano, la Prefettura ha indirizzato
immediatamente una nota agli organi regionali per far presente che
l’illegittimità di tale conferimento non avrebbe consentito,
ovviamente, al Prefetto di esercitare i poteri che il Consiglio
Regionale intendeva conferirgli. Tale valutazione è stata condivisa
anche dal Ministero dell’Ambiente, in occasione della riunione
citata dall’Assessore Facciolla.
Non
corrisponde al vero, pertanto, l’affermazione secondo cui “il
Prefetto non accettava l’incarico”,
in quanto, come chiarito, l’incarico non è stato neppure conferito
dalla Giunta perché, se ciò fosse avvenuto, si sarebbe trattato di
un conferimento illegittimo.
Isernia,
13 dicembre 2017
Il
responsabile per i rapporti con la stampa
(
Bevilacqua )
(by Nicola)
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