𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Dal 22 agosto finiranno le 'seccature'

 
A decorrere dal 22 agosto 2016 il Ministero della Salute - Uff. 7 Sicurezza e regolamentazione dei prodotti fitosanitari - in esecuzione (UE) 2016/1313 della Commissione del 1° agosto 2016 ha decretato le seguenti disposizioni di modifica delle condizioni d'impiego dei prodotti fitosanitari contenenti il principio attivo glifosato, alias "seccatutto":
a) revoca dell'impiego nelle aree pubbliche quali: parchi, giardini, aree ricreative, campi sportivi, cortili e aree verdi di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti strutture sanitarie;
b) revoca dell'impiego in pre-raccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura.
In breve, è revocata dal 22 agosto l'autorizzazione all'immissione in commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari contenenti il p.a. glifosato ed il suo principale coformulante AMPA.

Queste misure precauzionali interesseranno anche l'ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati col glifosato in pre-raccolta (pre harvest)  come ad es. il grano duro proveniente dal Nord America e Canada.
Un appunto. La quantità di glifosato negli USA è passata dai quasi 6 milioni di kg del 1995 ai 113 milioni del 2014. Il 74% del glifosato utilizzato dalla metà degli anni 70 del secolo scorso ad oggi, è stato applicato negli ultimi 10 anni.

Ciò sta a dimostrare che, l'attenzione, l'unità di tante associazioni, dei tantissimi cittadini-consumatori, alla fine ripaga.
Come ha ripagato il messaggio che è passato relativo all'olio di palma creato da una fitta rete d'informazione tale da annullare qualsiasi iniziativa delle multinazionali interessate.

Questa è la strada che il popolo italiano deve intraprendere con azioni civili e di conoscenza, e le stesse istituzioni ad impegnarsi  per tutelare e non accettare passivamente ciò che altri, a torto, vogliono imporre; affinché  possano essere  tracciate e percorse quelle linee obbligate da rispettare a tutela della salubrità alimentare ed ambientale.
Deve essere realmente operante il principio di precauzione che vige in Europa con controlli più serrati.
Questo è la strada da percorrere per tutelare e valorizzare, con la tracciabilità, il vero Made in Italy. La concorrenza sleale non può appartenere alla vera agricoltura. 

Non si può chiamare di qualità un prodotto che a detta degli stessi produttori, con un raggiro agronomico, può contiene più glutine ma, allo stesso tempo, è un veleno che nuoce alla salute.
Un esempio potrebbe essere il grano duro trattato in pre harvest col glifosato,"seccato" in modo artificioso e non maturato in modo naturale.

Entrando nello specifico: la qualità del chicco di grano.
Con questo metodo di maturazione (?) non c'è nulla di naturale visto che gli stessi farmer americani lo asseriscono.  Con il trattamento in pre harvest il grano non è più idoneo alla risemina in quanto c'è una forte riduzione della germinabilità e la eventuale nascita del chicco può avvenire con plantule deformi. Ad essere chiari: il chicco è sterile.
Ed ecco i nodi al pettine e le domande che si pongono:  - Se il chicco di grano è sterile, che azione svolge il glifosato al suo interno e quindi cosa comporta per le proteine, per  le vitamine, i composti fenolici, i sali minerali in esso contenuti?  - Cosa mangia realmente il consumatore?
Si attendono risposte da chi di competenza, regionali o nazionali che siano.

Non si può umiliare, prendere per i fondelli un'intera nazione,  un mondo contadino che opera in modo leale e non con carte truccate!

E' giunto il momento che quel legame tra sicurezza alimentare per i consumatori e il giusto reddito per i produttori si concretizzi e si rafforzi sempre più, a vantaggio di tutti e non certo per quelli che ci vogliono annettere ai loro interessi imperialisti (vedasi i tossici accordi TTIP e CETA), da sudditi-operai per il land grabbing (l'accaparramento delle terre),  o peggio, da schiavi-colonizzati per le vendite in dumping (sottocosto); cioè da sottomessi a vita.
Non può e non deve essere così, visto che il vero schiavo (i tanti, "gli svenduti", cavallini di Troia) è colui che difende il padrone, perché è quello che non è più capace d'immaginarsi la libertà, la sua indipendenza intellettuale. Non è possibile comportarsi come gli struzzi che nascondendo la testa sotto la sabbia pensano di non essere visti. E' ora che si aprano gli occhi.

Un minimo accenno a proposito delle osservazioni fatte in merito al grano duro italiano dal sig. Oscar Farinetti, il patron di Eataly.
Forse l'Agricoltura, quella che veramente produce in qualità e salubrità e non quella che solo commercializza (la sua), l'ha vista, sfortunatamente per lui, da molto lontano. Per osservarla, amarla e rispettarla occorrere sicuramente ben altro. Intanto, buon per lui, si cibi di grano canadese.
                                                                                                   Giorgio Scarlato

(by Nicola)

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