𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Silenzio elettorale, le questure bloccano la raccolta firme per i referendum sociali Un diritto costituzionale calpestato, un grave danno alla democrazia


Comunicato stampa


Domenica 17 aprile si terrà il referendum sulle trivellazioni. E questo fine settimana segnerà anche il ritorno dei banchetti di raccolta firme per i referendum sociali su scuola, ambiente e beni comuni. Ci aspettavamo di continuare sulla scia della bellissima partenza di sabato 9 e domenica 10 aprile, quando in tutta Italia migliaia di cittadini hanno lasciato la loro firma sui nostri moduli. Invece in molte città questo non sarà possibile, a causa dei divieti delle questure di allestire i banchetti.

La motivazione è il "rispetto del silenzio elettorale", che però nel nostro caso non c'entra nulla. La direttiva del Ministero dell'Interno, da cui derivano quelle prefettizie, prevede per sabato e domenica "il divieto di comizi e riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta" e "ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall'ingresso delle sezioni elettorali". Un'impostazione che ci lascia ampio margine di manovra per raccogliere le firme senza smentire la direttiva. Ma sono già moltissimi i casi in cui le questure cittadine ci stanno negando la possibilità di allestire i banchetti. Laddove le autorizzazioni non siano state rilasciate in precedenza, i prefetti decidono di non autorizzare alcuna iniziativa politica, pare su invito informale dello stesso Ministero dell'Interno.

I promotori dei referendum sociali intendono denunciare con forza questa grave lesione del diritto costituzionale. Impedire di raccogliere le firme necessarie a dare la parola agli italiani su temi così importanti come scuola, ambiente e beni comuni è un atto inaccettabile. E troviamo ancor più antidemocratico il fatto che questi divieti non poggino su circolari chiare e incontrovertibili. Il tempo a disposizione per raccogliere le 500.000 firme - a quesito - necessarie per richiedere i referendum non va oltre i 90 giorni. Considerando che, oltre al referendum di domenica, sono in programma anche le elezioni amministrative e i ballottaggi, ci resterebbero pochissimi fine settimana per far valere il nostro diritto costituzionale. E questo non possiamo accettarlo, né ora né nelle prossime occasioni.

Dove ce lo lasceranno fare, comunque, sabato e domenica saremo in piazza a raccogliere firme. Invitiamo chiunque abbia a cuore la democrazia e il futuro del nostro Paese a raggiungerci e a firmare per sottrarre scuola, ambiente e beni comuni alle strette logiche del mercato e del profitto.

Roma, 14 Aprile 2016.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Movimento per la scuola pubblica
Campagna "Stop devastazioni", per i diritti sociali ed ambientali
Comitato Sì Blocca Inceneritori

Presidente Rete per la Tutela della Valle del Sacco: 
Alberto Valleriani - 335.65.45.313   
Ufficio Stampa: 320.96.53.728 - 335.65.45.313
 
COMUNICATO STAMPA - Referendum Sociali

(by Nicola)

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