venerdì 9 ottobre 2015

Comunicato stampa

Riceviamo e pubblichiamo
                             
 
Ombrina, serve legge su Parco marino, ora!
Approvare l’area protetta e pubblicare la legge entro il 14 ottobre. Ieri in Consiglio regionale bene l’approvazione della proposta di legge alle camere, molto male il rinvio della norma sul Parco marino.

Dubbi sull’efficacia dell’altra norma approvata ieri che impone sic et simpliciter un divieto di nuove trivelle nel mare abruzzese. Serve rafforzare la strategia su più fronti.

"Approvare immediatamente il progetto di legge sul parco marino “Trabocchi del chietino” e pubblicare la legge entro il 14 ottobre, data della conferenza dei servizi a Roma, altrimenti la politica abruzzese si assumerà una grave responsabilità, quella di non aver fatto tutto il possibile per bloccare Ombrina mare” questo il commento del Coordinamento No Ombrina sulla giornata di ieri in Consiglio regionale.
La proposta di istituzione di un parco esclusivamente marino per un’estensione di 6 miglia davanti a parte della costa dei comuni di S. Vito chietino e Rocca S. Giovanni è stata avanzata da oltre un mese dal Coordinamento No Ombrina, che alcune settimane fa ha anche inviato a tutti i consiglieri regionali una bozza di testo. La scheda del servizio legislativo del Consiglio Regionale ha di fatto confermato la bontà della proposta, evidenziando, come avevamo affermato, che rientra tra i poteri della regione stabilire forme di salvaguardia dell’ambiente marino. Eventuali profili di incostituzionalità riguarderebbero solo l’eventuale mancato coinvolgimento dei comuni nella procedura, cosa facilmente risolvibile e che tra l’altro avevamo evidenziato immediatamente ai nostri interlocutori regionali. Rammarica che per settimane non si sia risolto questo intoppo e che si sia arrivati in consiglio regionale impreparati su questo e su altri aspetti marginali che gli uffici regionali avrebbero potuto risolvere in 10 minuti.
Ora è una vera e propria corsa contro il tempo perché la legge dovrà essere riportata in commissione lunedì 12 ottobre, approvata martedì 13 e pubblicata sul BURA entro il 14. Ci è stato assicurato che si farà in tempo. Per i cittadini sarà facile valutare se e cosa è stato fatto visto che dagli autobus per il presidio per Roma gli attivisti potranno leggere direttamente il BURA e verificare se gli impegni sono stati mantenuti.
Oggi devono essere messi in campo tutti gli strumenti possibili per bloccare Ombrina. Giudichiamo positivamente l’approvazione della proposta di legge alle camere per la modifica dell’Art.35 del Decreto Sviluppo sui progetti entro le 12 miglia, che era una delle due proposte uscite dall’assemblea del Coordinamento del 30 agosto scorso. Riteniamo, infatti, che si stia continuando a girare attorno alle vere responsabilità che sono dell’attuale maggioranza in Parlamento. Basterebbero pochi deputati e senatori del PD delle regioni che hanno votato il referendum per cambiare le norme in alcuni giorni, visto che gran parte di queste regioni, come l’Abruzzo, sono dello stesso colore politico del governo nazionale. Una strada comoda e breve che, stranamente, non viene perseguita.
Bisogna fare tutto il possibile e agire su più fronti perché, ad una prima analisi, l’altra norma approvata ieri in Consiglio regionale, quella che d’imperio blocca tutti i nuovi progetti nel mare abruzzese, non è detto che sortisca gli effetti sperati. Abbiamo letto il durissimo giudizio sui vizi di costituzionalità della norma preparata dall’ufficio legislativo del Consiglio regionale. Si dirà, ne siamo consapevoli, ma è il modo per rallentare il procedimento di Ombrina fino ad un eventuale referendum o alla modifica della legge in Parlamento dell’Art.35 del Decreto Sviluppo. Ipotizziamo che la Conferenza dei Servizi del 14 ottobre bocci il progetto o rallenti il procedimento sulla base della norma regionale approvata ieri. Ebbene, forse non si è altrettanto consapevoli che in sede cautelare, su ricorso del proponente, il Giudice amministrativo non solo può sospendere un provvedimento - come un diniego al progetto Ombrina fondato su questa legge regionale - basato su una legge ritenuta fortemente sospetta di incostituzionalità ma può anche imporre alla pubblica amministrazione di emettere l’atto favorevole nel mentre la Corte costituzionale decide. Basta leggere, tra le tante, l’ordinanza del T.A.R. che ha rimesso in sella il Sindaco di Napoli De Magistris sospeso dal prefetto in base alla Legge Severino oppure una nota ordinanza del Consiglio di Stato del 2011 (che alleghiamo qui sotto) che non solo ha sospeso l’efficacia di un provvedimento emanato sulla base di una norma ritenuta potenzialmente incostituzionale ma ha imposto alla pubblica amministrazione di pronunciarsi di nuovo senza tenere conto della norma contestata ancor prima della sentenza della Corte! Purtroppo, vi è di più. Lo stesso servizio legislativo del Consiglio regionale ha evidenziato un contrasto tra la norma approvata ieri e il diritto comunitario sulla libertà di stabilimento. Possibili conseguenze? Come è noto, non solo il Giudice amministrativo ma anche la stessa Conferenza dei servizi potrebbe decidere di disapplicare direttamente la norma regionale, tanto più che, secondo il servizio legislativo, essa è anche in palese contrasto con le norme nazionali in materia di rilascio dei titoli minerari invadendo le competenze dello Stato.
Per queste ragioni rinnoviamo con forza la richiesta di istituzione del Parco marino al fine di rafforzare la strategia di contrasto al progetto Ombrina mare.
SEGRETERIA COORDINAMENTO NO OMBRINA 2015
Twitter: https://twitter.com/StopOmbrina E-mail: lanciano23maggio@gmail.com
Tributo a Lucio Dalla: https://youtu.be/KydA15TjCtk
INFO STAMPA: 337664008 -
3683188739
(by Nicola)

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