Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività. Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave. Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua. L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...
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Il Molise "ad alto rischio" e la morte del "cigno verde"
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La morte del "cigno verde"
Caro Matese,
in questo contesto di allarme ambientale in molti si chiedono per quale
motivo proprio noi, che da trent’anni ormai siamo in prima linea per
difenderti e valorizzarti con l’istituzione di un parco, non ci siamo
fatti vivi al presidio contro le ormai famigerate centrali a biomasse.
Tu già sapevi, e senz’altro non ti sei meravigliato, che da sempre siamo
favorevoli alla realizzazione degli impianti alimentati con fonti
energetiche RINNOVABILI (eolico, fotovoltaico o biomasse che siano). Lo
siamo sempre stati e lo siamo ancora, convinti che solo con lo sviluppo
di queste fonti di energia e la riduzione dell’uso dei combustibili
fossili si può sperare di contrastare efficacemente il cambiamento
climatico in atto. In particolare le biomasse sono da considerare una
delle fonti energetiche più importanti per il raggiungimento in Italia
degli obiettivi di riduzione dei gas serra fissati dall’Unione Europea.
Le biomasse inoltre rappresentano una
grande opportunità per l’agricoltura e l’ambiente, anche perchè
concorrono all’integrazione del reddito agricolo, alla valorizzazione
dei suoi sottoprodotti che altrimenti sarebbero trattati come rifiuti
tout court. Non siamo però per la produzione di energia ad ogni costo e
dovunque, come sappiamo che esistono differenze importanti sui rischi
nell’impiego delle diverse fonti di energia (per esempio tra il cippato e
la pollina). È per questo che non ci siamo schierati per il no senza se
e senza ma ed è per questo chiediamo (da sempre) che la Regione metta
mano alla propria normativa in materia e si doti di un piano
energetico.Vedi, caro Matese, purtroppo, ti sei ritrovato in una
famiglia dove per troppi anni un padre distratto ha trascurato i propri
figli e non si è minimamente preoccupato di stabilire delle efficaci
regole di comportamento che potessero renderli forti, mettendoli al
riparo da attacchi esterni, anche da coloro che nel proprio camino
bruciano qualsiasi cosa e usano anche pellet di dubbia provenienza, da
chi sversa nel Biferno e non solo nel Biferno, con scarichi abusivi, da
chi abbandona rifiuti ingombranti, da chi ha costruito selvaggiamente e
da chi ti ha violato e ferito scavandoti fino nel profondo per estrarre
materiale da costruzione.
Per troppi anni coloro che avrebbero dovuto ripararti da tutto questo
non l’hanno mai fatto, ora un’intera popolazione scende in campo e si
mobilita; questo è un buon segno, ma adesso è ora di passare dalla
“protesta contro” alla protesta corale perchè la Regione vari finalmente
norme efficaci di programmazione del territorio e in materia di
produzione di energia, che definisca le possibilità di localizzazione,
le tipologie di impianti e i livelli di produzione in ordine alla
riduzione delle emissioni di gas serra secondo gli obiettivi europei.
Per troppo tempo la Regione ha colpevolmente evitato questi passi,
giustificando le preoccupazioni dei cittadini.Certo, caro Matese, fa
specie notare tra quanti ora protestano, la presenza di chi in passato
poteva operare e non ha operato, oppure, addirittura, si è dato da fare
attivamente per la realizzazione di quegli impianti che ora dice di non
volere. Sarà un caso ma spesso sono le stesse persone che hanno
preferito speculare e fare affari su iniziative industriali inquinanti e
fallimentari sul piano economico, ma vantaggiose per pochi, lasciando
morire intere comunità, condannandole alla marginalità e allo
spopolamento e che non hanno mai mosso un dito per la tua difesa, per
promuovere le tue ricchezze e le tue bellezze.
Per questo siamo convinti (da sempre) che solo una politica di sviluppo
basata sulla tutela del territorio possa garantire un futuro alle nostre
comunità, e per questo chiediamo (da sempre) l’istituzione di quel
Parco del Matese, che pure tanti cittadini chiedono da anni e che segna
il confine tra il disordine, l’oblio, la marginalità, lo spopolamento,
la disoccupazione e la bellezza, la tutela, la valorizzazione, la
conservazione, lo sviluppo sostenibile e l’orgoglio e l’emozione di
condividere con il mondo intero i tuoi profumi, i tuoi sapori, la tua
cultura. Legambiente Molise
Anche quest’anno la nostra associazione sostiene l’iniziativa promossa dalla Fondazione Anchise Onlus , preieduta dal nostro socio Carmine Lucarelli. 📅 Dal 2 al 14 giugno 2025 , un nuovo ciclo di cure termali a Telese (BN) offrirà la possibilità di vivere un’esperienza rigenerante, con partenza da Campobasso e da altri comuni del circondario . Questa proposta, che mette insieme salute, socialità e attenzione alle fragilità , si basa su un’idea semplice e rivoluzionaria: il prendersi cura non è solo un atto medico, ma anche un gesto culturale . 💙 Cosa rende speciale questa iniziativa? 🚐 Navetta gratuita da Campobasso, Spinete, Bojano, Campochiaro, Vinchiaturo e Sepino 👥 Accompagnamento solidale per anziani o persone con difficoltà motorie, grazie all’impegno dei volontari 💆♀️ Convenzione termale con sconti su trattamenti aggiuntivi 🎙️ Incontri in viaggio con esperti di salute, cultura e benessere – perché anche il tempo del tragitto possa diven...
Nel cuore del Molise, tra montagne e silenzi, c’è chi sceglie di non tacere. Area Matese ha diffuso una nota formale indirizzata a istituzioni nazionali e regionali – dalla Regione Molise al Ministero delle Infrastrutture , fino all’ ANAC e alla Corte dei Conti – denunciando gravi anomalie nella gestione di progetti e procedure pubbliche legate al territorio. Il documento, articolato e dettagliato, non è solo un atto di protesta: è un gesto di responsabilità civica. Richiama l’attenzione sulla necessità di trasparenza, rispetto delle regole e tutela dei beni comuni , ponendo l’accento su come la gestione delle risorse pubbliche debba rispondere a principi di correttezza, partecipazione e legalità sostanziale. Nel testo si evidenziano criticità amministrative, ipotesi di conflitti di interesse e mancate risposte istituzionali, in un contesto dove il silenzio rischia di diventare complicità. È un appello alla vigilanza, alla coerenza e al ritorno a una visione di sviluppo che...
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