𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

Immagine
Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Trasporti pericolosi

Riceviamo e pubblichiamo





A proposito dell'elenco degli autotrasportatori di Itri (LT) e del sud Pontino che avrebbero trasportato, secondo Carmine Schiavone, sostanze tossiche per conto dei Casalesi.

Una pista che, se fondata, potrebbe portarci molto ma molto lontano fino a scoprire "chi" ha commissionato tali trasporti facendo da ponte fra quegli autotrasportatori e i Casalesi.
Come pure tale pista ci potrebbe fornire precise indicazioni, oltre che sui luoghi in cui sarebbero stati scaricati i fusti, anche su "cosa" e "per conto di chi" essi avrebbero trasportato nel nord del materiale per, poi, riportarne altro (sostanze tossiche secondo l'ex collaboratore di giustizia), in direzione sud. Carichi, insomma, sia all'andata che al ritorno, secondo alcune voci che circolano.

Non é che i Casalesi avrebbero puntato a smaltire i rifiuti, oltre che interrandoli, anche bruciandoli nelle fornaci esistenti sul tratto Roma-Napoli, provocando così, in aggiunta all'inquinamento dei territori, anche quello atmosferico?

Analizzando la mappa delle fornaci esistenti all'epoca sul tratto indicato (Roma-Napoli), ne troviamo a: Colleferro, Formia, Itri, San Vittore, Caserta, Napoli. Poi: Sesto Campano, Isernia, Boiano, Guardiareggia per quanto concerne il Molise.

Non abbiamo elementi per poter affermare che il disegno da noi ipotizzato abbia preso vita e si sia realizzato, ma é presumibile, analizzando bene la provenienza dei proprietari degli automezzi che sarebbero stati utilizzati, che questa ipotesi non sia affatto campata in aria, considerato, soprattutto, che non é possibile che la grandissima quantità di sostanze tossiche che sarebbero state trasportate abbia potuto trovare allocazione unicamente sottoterra.

Probabilmente i Calasesi potrebbero aver trovato altre soluzioni ed in tal caso quale soluzione migliore dell'incenerimento dei rifiuti tossici?
I territori sospetti sarebbero circoscrivibili nelle competenze di ben 3 DDA, quelle di Roma, Napoli e Campobasso.
Ci permettiamo, pertanto, di suggerire ai tre Coordinatori delle 3 predette DDA di avviare un'indagine coordinata al fine di poter, insieme, trovare una risposta, reperendo il massimo possibile di riscontri, agli interrogativi suindicati.

ASSOCIAZIONE ANTIMAFIA "ANTONINO CAPONNETTO"
www.comitato-antimafia-lt.org
(by Nicola)

Commenti

Post popolari in questo blog

"Morge e Storia": omaggio in versi alle morge di Pietrabbondante

🌀 Salute e cultura del prendersi cura – OML con Fondazione Anchise alle Terme di Telese

“Area Matese: una voce dal territorio – Quando la denuncia è un atto di tutela collettiva”