𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Conti Selvaggi

Riceviamo e pubblichiamo.

 Tra le notizie poste in rilievo dai media locali figura la nomina a capo della Procura della Corte dei Conti del Molise del dott. Manfredi Selvaggi, ex “poliziotto”, che già aveva svolto le funzioni presso tale Procura sino a qualche anno or sono, quale sostituto del dott. Grasso (poi finito sotto inchiesta per lo scandalo affaristico-ambientale del basso Molise). Cogliamo pertanto l’occasione di ricordare alcuni “aneddoti” di tale sua attività legata ad inchieste sulla mala gestio di un piccolo (e tipico) comune molisano, senza citare nomi ma solo i fatti, perché la popolazione molisana possa svolgere le proprie valutazioni sui poteri giudiziari.
Con deliberazione di una giunta comunale dell’Ulivo del 1995, fu aggiudicato il servizio di Tesoreria ad una Banca distante 30 Km, con la condizione che la stessa aprisse lo sportello una volta a settimana (quattro volte al mese) presso i locali del Comune onde agevolare l’utenza comunale. Sennonché nel luglio 1996, il sindaco e il segretario, violando la delibera illecitamente ed arbitrariamente, stipulavano una convenzione difforme dalla delibera di aggiudicazione, prescrivendo alla Banca di svolgere il servizio solo per una volta al mese e non una volta settimana, presso i locali del Comune. Era dunque chiaro che il sindaco ed il segretario comunale avevano dolosamente cagionato un gravissimo danno erariale alla collettività (servizio pubblico di una volta al mese anziché quattro) correlato ad un ingiusto profitto privato alla banca. A fronte della segnalazione di danno erariale fatta sia dal responsabile finanziario dell’epoca sia dall’opposizione consiliare comunista, che peraltro evidenziava una lettera con cui il sindaco chiedeva un contributo alla banca a favore di un’associazione privata del segretario comunale con sede in altro comune, cosa fece il dott. Manfredi Selvaggi quale sostituto procuratore dell’epoca ?
Invece di citare il sindaco ed il segretario comunale quali autori del danno erariale come era evidente, convenne in giudizio l’incolpevole impiegato preposto al servizio contabile, che peraltro si era anche dovuto sacrificare per anni con viaggi privi di copertura contrattuale rifiutata dal comune (rischi, indennità di missione ecc.) pur di assicurare il buon andamento del servizio ponendo riparo al disservizio creato dai suddetti. La cosa ancor più grave è che i giudici della Corte ignorarono tutta la documentata difesa dell’incolpevole impiegato e recepirono acriticamente l’assurda citazione prodotta dal dott. Selvaggi, con i suoi assunti apodittici e privi di senso fattuale e giuridico.
Così l’impiegato incolpevole, in un clamoroso paradosso kafkiano, oltre a subire la lunga e feroce ritorsione persecuzione sul lavoro per aver segnalato questo ed altri danni erariali ed interessi privati a carico del segretario e del sindaco, dovette anche affrontare tutta l’odissea dell’impugnazione (con esborsi notevoli non compensati a fronte del misero salario) ottenendo finalmente l’ovvia giustizia da parte della superiore Corte dei Conti in Roma, con Sentenza n. 143/2011/A del 11-3-2011, che sancì l’assurdità della sentenza della Corte molisana annullandola, con l’evidenza che i responsabili del danno erano proprio il sindaco ed il segretario suddetti.
Nel prossimo documento divulgheremo cosa fecero il dott. Selvaggi e la Corte Molisana circa le falsificazioni del bilancio comunale e la illecita riscossione di indennità e stipendi di sindaco, assessori, segretario e revisore sempre di un piccolo comune molisano.
Ovviamente continueremo ad attivarci perché i responsabili di tala mala giustizia e dei suddetti danni erariali risarciscano la collettività, e le relative risorse siano utilizzate per finalità sociali.
31/07/2013
Il Coordinatore
Tiziano Di Clemente

(by Nicola)

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