𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

Immagine
Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Gli amici della "Antonino Caponnetto"

LAZIO E 416-BIS: LA CONFERMA - Ci eravamo fermati alla denuncia del presidente dell’associazione Caponnetto Elvio Di Cesare sull’indifferenza mostrata dalle istituzioni locali di Formia e Terracina sul problema. Lo stesso che aveva sottolineato che nonostante la mafia nel Lazio fosse una realtà “non c’erano mai state nel Lazio sentenze di condanna per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso”. [...] A un mese dalla denuncia ecco che arriva la prima condanna per reati di natura mafiosa derivanti dall’articolo 416 bis. Finalmente un organo giudiziario riconosce che nel Lazio esiste ormai una cultura di tipo mafioso. [...] Questo il computo delle condanne emesse: diciotto anni di reclusione a Pasquale Noviello e alla moglie Maria Rosaria Schiavone, la nipote del boss di Casal di Principe, Sandokan. Pene più leggere per i loro uomini Agostino Ravese (9 anni), per il padre di Pasquale, Mario Noviello (5 anni), arresti domiciliari per Francesco Gara (8 anni), sette anni e sei mesi per Dario Flamini. [...] Una prima condanna per reati di mafia serve soltanto a riconoscere che il problema esiste, nonostante il continuo negare delle istituzioni politiche della zona. Ne è convinto Elvio Di Cesare dell’associazione antimafia Caponnetto che di recente ha presentato un nuovo esposto al ministro della Giustizia Paola Severino per denunciare “segnali inquietanti che ci pervengono sul piano dell’efficienza di molti presidi di polizia nel Lazio ma soprattutto nel Basso Lazio”. Come si è mossa l’associazione? Ha sottoposto un piano di proposte impostato sulla richiesta di attivare, come ormai avviene in Campania da decenni, tutte le procure ordinarie (quindi non solo quella antimafia di Roma) sul versante della lotta alla criminalità organizzata. Segnalando soprattutto la necessità che se ne occupino le procure di Cassino, Latina e Frosinone che per ora non lo hanno ancora fatto in maniera attiva semplicemente perché nel Lazio non è stata mai chiesta la delega per farlo.

http://www.infiltrato.it/notizie/italia/mafie-lazio-ecco-le-prime-condanne-per-416-bis-ma-e-emergenza-nei-commissariati-di-cassino-e-formia 

(by Nicola)

Commenti

Post popolari in questo blog

"Morge e Storia": omaggio in versi alle morge di Pietrabbondante

🌀 Salute e cultura del prendersi cura – OML con Fondazione Anchise alle Terme di Telese

“Area Matese: una voce dal territorio – Quando la denuncia è un atto di tutela collettiva”