«Guardi, dottore, lei deve sospendersi dalla professione privata se vuole fare il dirigente pubblico».
Daniele Di Vito, marito della primogenita di Di Brino, cancellato dall’Albo professionale degli avvocati con sentenza esecutiva: finché resta dirigente in Comune su nomina fiduciaria, non ha diritto di essere iscritto in nessun Albo professionale. Dopo due anni di incompatibilità non rimossa, arriva la “mazzata”. E la brutta figura. Ma la legge continua a essere ignorata, con conseguenze che potrebbero essere gravi per il Comune.
(by Niola)
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