𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Cornuti e mazzoliati.

Anche se la ex moglie è andata a vivere con un altro uomo, l'obbligo del mantenimento non viene meno se la nuova convivenza non ha le caratteristiche di una famiglia di fatto, caratterizzata dalla stabilità e dalla continuità con gli apporti economici del nuovo convivente. Lo ha stabilito la Corte di cassazione con sentenza n. 3923/2012. La Corte in base a un suo orientamento già precedentemente espresso, ha ribadito che il coniuge con più mezzi economici deve mantenere l'ex partner in modo da garantire che questo possa godere dello stesso tenore di vita tenuto in costanza di matrimonio. Questo a meno che, il coniuge che beneficia dell'assegno di mantenimento non contragga nuovo matrimonio o non instauri una convivenza "more uxorio" caratterizzata da una stabilità e continuità tale da farle ricondurre la stessa ad una famiglia di fatto.

La vicenda esaminata dalla Suprema Corte riguarda il caso di una donna a cui i giudici di merito avevano tolto l'assegno di mantenimento dopo che era passata ad una nuova convivenza. I giudici di prime cure avevano ritenuto che il marito non fosse più obbligato a corrispondere l'assegno dal momento che lei ora viveva con un altro. 

Investita della questione, la Suprema Corte, cassando la sentenza con rinvio, ha invece chiarito che la nuova convivenza non basta a escludere il mantenimento perchè è necessario che non si tratti di una semplice situazione temporanea ma che abbia le caratteristiche della continuità e che la donna possa godere dei nuovi apporti economici del compagno. 

Fonte: Studio Casaldi

(by Nicola) 

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