𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

ORA ET LABORA: ‘Ndrangheta a Milano, le mani su Galeazzi e Niguarda

La lunga mano della 'Ndrangheta stringe la Lombardia, fino a soffocarla in un ampio e radicato sistema criminale, che con le sue forti dita sarebbe riuscito ad infiltrarsi anche dentro la Sanità. Lo rivelano le prime informazioni che filtrano dopo la maxi-retata che ha portato ieri la polizia giudiziaria a compiere 35 arresti nell'area della metropoli meneghina. Un'operazione che ha colpito sospetti affilitati ai clan dei Flachi, dei Romeo e dei Martino. Un'indagine che, almeno nel ramo che coinvolge la Sanità, è partita da lontano. Precisamente da Albano Laziale, e dall'ospedale Regina Apostolorum, la cui vicedirettrice - suora e sorella di Paolo Martino, uno dei sospetti boss della nuova mala milanese - avrebbe contattato il fratello per avvisarlo che un collaboratore di giustizia stava rendendo dichiarazioni nei suoi confronti. Un'informazione ottenuta, sembra, proprio grazie a quei alti contatti che la «sorella» poteva vantare grazie alla sua posizione manageriale.
Ma le connessioni tra 'Ndrangheta e Sanità non finiscono qui: nel mirino sono anche finiti due importanti ospedali come il Galeazzi e il Niguarda, nei cui uffici amministrativi - secondo le indagini - i boss della famiglia Flachi si riunivano, sfruttando la protezione di un capo-infermiere e di un funzionario. Ma si parla anche di ricoveri compiacenti, ottenuti da Francesco Pelle, detto Sandokan, e da Pepè Flashi, il vecchio boss della famiglia omonima, per sottrarsi alla prigione. Il tutto, secondo quanto si legge nell'inchiesta «nella sostanziale indifferenza (e si spera anche ignoranza) dei vertici amministrativi e politici che, anche dopo le più recenti indagini, non risulta abbiano assunto alcuna iniziativa».

Fonte: eDott - 15.03.2011
(by Nicola).

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