QUANDO I MAGISTRATI GIUDICANO ALTRI MAGISTRATI
DELLE CENTINAIA DI SEGNALAZIONI, IL 92,7% È STATA ARCHIVIATA DIRETTAMENTE NELLA FASE PREDISCIPLINARE
Nella lunga relazione del
procuratore generale della Corte di Cassazione Riccardo Fuzio per
l’inaugurazione dell’anno giudiziario, un intero capitolo è dedicato ai
procedimenti disciplinari delle toghe. Dopo la riforma Castelli del
2006, il procedimento disciplinare nei confronti dei magistrati è
infatti divenuto obbligatorio per il procuratore generale, rimanendo
solo facoltativo per il ministro della Giustizia.
«La materia disciplinare si rivela sempre più centrale nel sistema
del governo autonomo della magistratura ed è la cartina di tornasole del
rapporto di fiducia – o di sfiducia – che lega i cittadini al sistema
giudiziario e ciò anche a prescindere dal fatto che la condotta del
magistrato denunciata si riveli poi passibile di sanzione
disciplinare», scrive il procuratore generale. «Una giustizia che non
ha credibilità o comunque legittimazione non è in grado di assicurare
la democrazia», aggiunge Fuzio, sottolineando come «la materia di
competenza della Procura generale investe questioni di deontologia e di
professionalità che anticipano spesso l’aspetto prettamente
disciplinare». Nel 2017 sono pervenute alla Procura generale ben 1.340
segnalazioni di possibile rilievo disciplinare ( 1.363 nel 2016).
In notevole incremento sono stati gli esposti di privati cittadini, elemento che «evidenzia una generale sfiducia dell’opinione pubblica verso l’operato della magistratura - prosegue Fuzio -, sintomo che a fronte di una quantità abnorme di processi che gravano su tutte le sedi giudiziarie non sempre...
(by Nicola)
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