Molto rappresentativa la
composizione dei partecipanti al Presidio stamattina sotto alla sede
del Tar Lazio. Erano presenti:
Forti x ISDE, Silvia
Acquistapace ZWL, Stellato Rita Comitato 29 agosto e, per lo stesso comitato Leone Rosanna, Soriano Margherita, Virginia Petrellese, Paola Badessi Ornella
Pistolesi, Melania Tommolillo, Coltrè Alessandro Unione
Giovani Indipendenti Colleferro, per Mamme Salute Ambiente di
Venafro: Di lucente Giuseppina, Di Nardo Maria Antonietta, Maiorano Giuseppe GdL Ambiente 5s Venezia, Lori Tuzi,
Angelo Consoli, Ezio Corradi x la Lombardia.
Dopo aver presidiato con la
presenza, foto e cartelli vari durante l'udienza, ci siamo trovati
per ascoltare una breve relazione fatta dall'avvocato Ciervo in
merito a quanto accaduto durante il dibattimento (che non riporto in
attesa di un nota scritta dal legale e dell'ordinanza del tribunale).
Sono seguiti alcuni interventi che hanno evidenziato le molteplici
criticità dei territori in merito alla presenza di impianti di
incenerimento.
- Ass. Mamme per la Salute e
l'Ambiente Venafro Molise.
A venafro insistono sul
territorio, di antica tradizione orticola, un inceneritore e un
cementificio che hanno operato fino al 2015 in assenza di AIA
ottenuta dopo ricorso presentato presso la Corte Europea, ora la
HERA Ambiente, proprietaria dell'impianto, presenta ricorso verso le
prescrizioni per bruciare le ecoballe della Campania prive di un
codice CER identificativo. Attualmente l'impianto è autorizzato per
determinati codici CER Con l'art 35 l'inceneritore di Pozzilli è
nell'elenco "Impianti Strategici." Si teme che venga
aumentato il volume dei rifiuti da incenerire da 100.000 tn\a a
150.000 tn\a data la possibilità di incenerire codici CER con
minore valore termico. I dati sanitari non vengono pubblicati,
analisi fatte dall'associazione ha evidenziato presenza di diossina
nel latte materno e uranio nel cemento prodotto dal
cementificio Colacem. Di recente i Carabinieri e la Forestale hanno
sequestrato due camion contenenti materiale non ben identificato
proveniente dall'inceneritore e diretto al cementificio. Venafro
brucia 125.00 tn\a di rifiuti ben oltre la quantità prodotta
dall'intera regione. Queste politiche scellerate hanno distrutto
l'economia verde che ha fatto di Venafro una terra ricca per molti
anni.
-Lombardia. Coordinamento
Comitati Ambientalisti.
In Lombardia ci sono 13
inceneritori con Brescia con una potenza d'incenerimento di 900.000
tn\a, massima in Europa. L'obiettivo finale sarebbe la chiusura di
tutti gli impianti partendo dalla dismissione della terza linea
dell'impianto di Brescia. L'Amministrazione nicchia in quanto il
bilancio comunale conta sul "ristoro ambientale " dovuto
per legge dall'impianto alle casse del Comune. Ezio Corradi ha
sottolineato l'importanza di fare RETE tra i comitati e i territori.
-Veneto. GdL 5S. Ha
partecipato per conoscere gli ultimi eventi e ricollegarsi alla Rete.
-Lazio UGI Colleferro.
A Colleferro ci sono
molti impianti industriali, in particolare, discarica e inceneritore
con due linee. Si sostiene il ricorso affinchè la Regione Lazio non
possa appoggiarsi all'art 35 per far funzionare gli inceneritori. Un'altra criticità riscontrata è l'impossibilità di far calare
modelli statistico\matematici sugli effetti reali dell'inquinamento
sulla salute e questo impedisce di poter avviare con accoglienza
procedimenti legali per accertare le responsabilità di decessi
e invalidità.
Gli unici studi sanitari
disponibili al pubblico sono solo l'aumento dei ricoveri per malattie
polmonari cronico-ostruttive.
-Campania Acerra Comitato 29
agosto (2004)
Il nome del comitato è la
data che ricorda la manifestazione pacifica della popolazione di
Acerra e repressa con la forza dalla Polizia , già
pesantemente toccata dai problemi ambientali connessi con l'industria
chimica - si è vista calata dall'alto come sito scelto dalla ditta
appaltante FIBEX - la localizzazione dell'impianto, senza nessuna
consultazione nè con le istituzioni locali nè con la popolazione
residente (50.000 ab su un territorio di appena 54 kmq.). Acerra ha
un potere di incenerimento di 600.000 tn\a ora 750.000 aumentate per
DCM senza limiti per quantità in quanto conta ed è definito solo il
limite del potere calorifico (meno temperatura, meno energia
prodotta, più rifiuti da bruciare!). Nell'impianto si brucia
talquale tritovagliato e non CDR per il quale è stata rilasciata AIA
e VIA. A 500 mt è stato realizzato
un impianto a biomasse a olio di palma sulle "ceneri"
dell'ex Montefibre della FRIEL con procedura PAS, procedura
autorizzativa semplificata con un camino di 80 mt che spande sostanze
oleose su cose, terreni e persone. Nell'olio di palma è stato
riscontrato PCB altamente inquinante probabilmente presente
nell'opificio precedente non bonificato. Il Piano dei Rifiuti Regione
Campania prevede l'aumento termico fino a 930.000 tn\a per coprire il
fabbisogno regionale.
Fare un'assemblea in piedi
senza nessun confort non è l'ideale ma come al solito non ci si
arrende!
La giornata ha avuto impressioni e risvolti positivi e
si attende con grande speranza l'ordinanza del Tar Lazio.
Ornella Pistolesi
(by Nicola)
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