“Parco delle Risorse Circolari” e Venafro: la stessa fiamma che avvelena
La denuncia di Massimo Piras e la nostra storia comune nella battaglia per la Legge Rifiuti Zero.
Quando nel 2012 fondammo il movimento per la Legge Rifiuti Zero, con Massimo Piras e altri compagni di strada, sognavamo un’Italia capace di trasformare i rifiuti in risorsa, non in combustibile.
Un’economia che chiude i cicli senza bruciare i territori; una politica che ascolta la scienza, non i lobbisti dell’energia.
Oggi, sotto nomi nuovi e lessici “verdi”, riaffiora lo stesso paradigma: la combustione mascherata da economia circolare. Il cosiddetto Parco delle Risorse Circolari di Roma – promosso dal Sindaco e Commissario ai Rifiuti Roberto Gualtieri – ne è un esempio lampante.
🔎 Dietro la facciata “green”, un inceneritore da 600.000 tonnellate
Le Osservazioni tecniche depositate da Massimo Piras nel procedimento di V.I.A. mostrano con rigore che dietro la retorica ecologica c’è un mega-inceneritore da 600.000 t/anno. L’impianto genererebbe oltre 4,5 miliardi di m³ di fumi con CO₂, NOx, SOx, diossine, furani e metalli pesanti: un impatto incompatibile con il principio europeo DNSH – Do No Significant Harm (Non arrecare un danno significativo).
Invece di finanziare riduzione–riuso–riciclo, la scelta punta sul recupero energetico, violando la gerarchia europea dei rifiuti e congelando il progresso di Roma, ferma a circa 46% di raccolta differenziata contro gli obiettivi di riciclo effettivo (60% al 2030).
🌍 Dal fuoco di Roma al fumo di Venafro
Quello che si progetta a Roma è lo stesso paradigma che da anni ferisce la piana di Venafro.
Tra Pozzilli, Sesto Campano e Venafro si è formato un vero “triangolo della morte”: tre impianti di combustione concentrati in un’area dove, secondo studi dell’OMS, dell’ISPESL e del CNR, le popolazioni risultano esposte ai rischi sanitari entro un raggio di circa 20 km.
In questo cerchio invisibile si accumulano nel tempo polveri sottili, diossine, furani e PCB, sostanze che si depositano nei suoli, negli alimenti e nei corpi delle persone, lasciando tracce di lungo periodo.
Lì come a Roma, il linguaggio resta seducente – recupero energetico, sostenibilità, innovazione – ma la sostanza non cambia:
La combustione non chiude i cicli, non rigenera la materia, sposta i costi sulla salute e sul futuro.
Nulla si crea e nulla si distrugge: tutto si trasforma, con l’aggravante di nuove combinazioni tra i vari elementi che non è dato conoscere.
🇪🇺 La battaglia vinta a Bruxelles (l’OML c’era)
Quando portammo la battaglia a Bruxelles perché l’Unione Europea smettesse di finanziare gli inceneritori, l’OML c’era.
A rappresentarlo era il suo Presidente, Nicola Frenza, insieme ai promotori della Legge Rifiuti Zero e ai rappresentanti del movimento europeo per l’economia circolare.
Fu una vittoria di civiltà: l’Europa riconobbe che la vera transizione non si alimenta col fuoco, ma con la riduzione, il riuso e il riciclo.
Oggi, con le osservazioni di Massimo Piras al piano Gualtieri, quella stessa verità torna a bruciare sotto la cenere delle parole “verdi”.
✊ Verità pubblica e partecipazione
Queste osservazioni non sono un atto ideologico: sono documenti tecnico-giuridici fondati su norme, evidenze sanitarie e parametri ambientali. Il loro cuore è semplice: la democrazia ecologica vive nel diritto dei cittadini a conoscere, valutare, partecipare.
Non esistono “parchi delle risorse” se prima non si custodiscono le risorse della democrazia. E non esiste transizione ecologica senza responsabilità collettiva.
📘 COS’È IL PRINCIPIO DNSH
Previsto dal Regolamento UE 2020/852, il principio Do No Significant Harm (“Non arrecare un danno significativo”) stabilisce che nessun progetto finanziato con fondi europei possa danneggiare l’ambiente in uno dei sei ambiti chiave:
- Mitigazione dei cambiamenti climatici;
- Adattamento ai cambiamenti climatici;
- Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine;
- Transizione verso l’economia circolare;
- Prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
- Tutela e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
📎 Nota redazionale / Fonti
- Massimo Piras, Osservazioni tecniche al procedimento di V.I.A. – Parco delle Risorse Circolari (Roma, S. Palomba), deposito 15 ottobre 2025. Documento base per le valutazioni su capacità impianto, emissioni, DNSH e impatti sanitari.
(by nicola)
#OML #LegalitàAmbientale #MassimoPiras #Roma #Venafro #Inceneritore #EconomiaCircolare #DNSH #TransizioneEcologica #PartecipazioneCivica #RifiutiZero


Commenti
Posta un commento