UN GIUDICE CHIAMATO FALLIMENTO
Spazio di analisi, memoria e giustizia civile promosso dall’OML.
Era il titolo di un articolo uscito sul quotidiano La Ragione, firmato da Valentino Maimone.
Commentava
l’annullamento, da parte del Tribunale del Riesame, di due dei sei
arresti disposti nell’inchiesta sull’urbanistica milanese, registrando
il fallimento della figura del Gip — il Giudice per le indagini
preliminari — nel nostro sistema penale.
E
aveva ragione. Perché il Gip, teoricamente “garante della fondatezza e
della legittimità del procedimento penale, filtro e barriera contro gli
eccessi dei pm”, oggi è spesso poco più di un passacarte: firma,
convalida, rinvia a giudizio. E poi sparisce.
Maimone,
all’epoca, non poteva sapere che nei giorni successivi il Riesame
avrebbe annullato tutte le ordinanze cautelari (sei su sei, una disfatta
per la procura). Ma aveva già colto nel segno.
Chissà
cosa direbbe lo stesso Maimone dei Gip molisani — Campobasso, Isernia,
Larino — che negli ultimi vent’anni hanno accolto senza esitazioni le
richieste dei pm, rinviando a giudizio decine di amministratori
regionali e i loro sodali giornalisti.
Processi su processi, scandali annunciati, titoli a effetto.
E poi? Tutti assolti. Tutti!
Bilancio finale: zero condanne, spese di giustizia milionarie, e una giustizia che perde credibilità giorno dopo giorno.


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