Manciano è un piccolo centro della provincia di Grosseto. Lo ‘vivono’ circa 200 anime che ogni anno lo illuminano grazie alla sua storica ‘Focarazza.’
Questo fuoco rituale propiziatorio, acceso il 31 dicembre e mantenuto vivo fino al 6 gennaio, è molto più di un rito: è un simbolo di augurio, di legame con le radici agricole e di coesione comunitaria.
Durante il recente convegno del 7 dicembre ad Agnone, l'Assessore Marco Galli ha portato la voce di Manciano raccontando con orgoglio come questa tradizione unisca generazioni, coinvolga tutta la popolazione nel mantenere vivo questo antico rito.
La ‘Focarazza’ è una fiamma che non si limita a scaldare il cuore degli abitanti, ma rappresenta anche una speranza per il futuro di piccole realtà che lottano contro lo spopolamento e le difficoltà economiche.
L’Assessore Galli ha espresso un desiderio ambizioso: vedere i fuochi rituali italiani riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Un riconoscimento che darebbe un forte impulso alla valorizzazione di queste tradizioni, rendendole un ponte tra passato e futuro, capace di attrarre attenzione e opportunità.
La ‘Focarazza’ di Manciano si unisce così a celebri riti come la ‘Ndocciata’ di Agnone in un percorso condiviso di tutela e valorizzazione. Questo cammino non sarebbe possibile senza l’impegno di tante persone appassionate come Letizia Bindi, Domenico Meo, l’avv. Giuseppe Marinelli, il sindaco Daniele Saia e i rappresentanti del Ministero della Cultura per il loro instancabile supporto.
‘Mangia Fuoco’ farà la sua parte, promuovendo con entusiasmo la bellezza e l’importanza di questi riti, affinché vengano riconosciuto a livello internazionale e continuino a illuminare il cammino delle nostre comunità.
(by nicola)
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