𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Non può esserci legalità senza giustizia sociale!

 


A 32 anni dalla strage di Capaci, che ha portato alla morte di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, si rischia di normalizzare il pericolo mafioso. 

C'è il pericolo di pensare che una mafia meno violenta non sia più una minaccia, mentre in realtà è vero il contrario: una mafia organizzata come un'impresa, integrata nel tessuto economico e capace di arricchirsi nell'ombra, è più potente di quando esercitava il suo potere con le armi e le stragi. Ricordare oggi Giovanni Falcone e i martiri di Capaci – senza dimenticare Angelo Corbo, Paolo Capuzza e Gaspare Cervello, i tre agenti sopravvissuti e indelebilmente feriti nell'anima – significa ripensare la lotta alle mafie e anche il concetto di legalità.

(by nicola)

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