Riceviamo e pubblichiamo
Esprimiano
la nostra piena soddisfazione per l’Ordinanza n.441/2018
del
Tribunale del Lavoro di Isernia, di riammissione
immediata in servizio del lavoratore già ingiustamente sospeso dal
sindaco
di
Pettoranello il primo agosto scorso, con privazione della
retribuzione.
Il
tribunale ha accertato sia la sussistenza del fumus
boni iuri (sulla
base delle molteplici illiceità dedotte dal lavoratore) sia il
pericolo di irreparabili danni economici, socio familiari e alla
salute. In particolare, come si legge nell’Ordinanza, era stato
eccepito che alla base dell’illecito provvedimento, vi
era una mera una ritorsione personalistica del sindaco verso il
dipendente, “reo” di aver doverosamente segnalato gravi illiceità
nella gestione degli appalti
e non solo (fatti inquietanti che il PCL Molise approfondirà).
E
ancora: chi
pagherà le retribuzioni arretrate e interessi che il Comune dovrà
giustamente risarcire al lavoratore per il periodo di sospensione?
Sotto il profilo giudiziario sarà
la Corte dei Conti a decidere se esse saranno poste a carico del
patrimonio personale del sindaco;
e comunque occorre attendere la definitività del giudizio di lavoro.
Rimane
però ferma la nostra rivendicazione politica e sociale:
non
è giusto porre tali danni economici a carico della collettività,
già privata dell’opera diligente del titolare dell’ufficio
tecnico manutentivo comunale, con la conseguente carenza del
servizio, tanto più a fronte di esondazioni del evitabili del
Carpino, inquinamenti fognari e discariche abusive che avevamo
denunciato a seguito di segnalazioni pervenuteci da cittadini di
Pettoranello.
Tra
l’altro il suddetto dipendente era l’unico che dal Comune forniva
validi riscontri tecnici e formali alle nostre iniziative atte ad
affrontare le suddette problematiche ambientali, a differenza del
sindaco che, senza che avesse risolto uno solo dei problemi
ambientali da noi posti, si limitava a scrivere inconcludenti
missive, peraltro con affermazioni non veritiere, nelle quali auto
esaltava a sproposito la sua mala gestio comunale, insultando
gratuitamente il PCL Molise con toni neanche consoni al ruolo.
Ovviamente,
al termine dell’inchiesta, sarà la magistratura a verificare se
sussistono a carico del sindaco di Pettoranello responsabilità sul
piano giudiziario, sia sulla illegittima sospensione del dipendente
sia sulle altre predette vicende afferenti all’omesso intervento
sull’esondazione reiterata del Carpino, ed altri riferiti a
discariche abusive e sversamenti fognari illeciti.
Ma
quello che ci interessa in questa opaca vicenda non è il profilo
giudiziario o la dimensione strettamente individuale, bensì
la sua rilevanza politica e sociale:
questo assurdo provvedimento giustamente sospeso dal tribunale,
costituisce un pericoloso precedente di attacco ai diritti dei
lavoratori ed alla stessa democrazia sui luoghi di lavoro nella
pubblica amministrazione locale.
Per
questo assumiamo con estremo favore il fatto che il Tribunale abbia
dato torto marcio a questo sindaco che nel suo piccolo vorrebbe
scimmiottare un… “bullismo politico alla Salvini”. Insomma,
questa bella batosta al “sindaco bulletto” non può che far bene
alla collettività.
Ed
è questo il concetto politico generale che vogliamo esprimere nelle
nostre lotte locali contro simili abusi di potere: se
passa tra i sindaci la linea di questa sciocca ed incivile arroganza,
di questa rozza gestione della cosa pubblica, la conseguenza non può
che essere il dilagare della mala gestio negli enti locali, oltre al
disastro sociale e democratico.
Non
solo per i lavoratori pubblici efficienti e produttivi che vengono
colpiti solo perché “scomodi” rispetto al governante di turno,
ma anche e soprattutto per tutelare la qualità e l’efficienza dei
servizi pubblici essenziali destinati alla popolazione.
Il
vero parassita rimane questo potere locale dei comitati esecutivi
della borghesia
15/04/2019
PCL– SEZIONE DEL MOLISE
(by Nicola)
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