
Aver annunciato in campagna elettorale la scelta di Paolo Berdini quale
assessore all’urbanistica (assessorato chiave in una città devastata nei
decenni dallo strapotere dei palazzinari e perciò dalla speculazione
edilizia) è stata una delle chiavi del successo di Virginia Raggi e del
consenso straripante con cui è stata eletta: ha infatti neutralizzato e
anzi più che compensato le ombre diffuse proprio in campagna elettorale
sulla sua figura per le notizie dei trascorsi nello studio Previti.
La
stravagante espressione delle dimissioni di Berdini “respinte con
riserva” fa temere che siano fondate le voci per cui il sindaco Raggi
intende sbarazzarsi di un assessore che rappresentava e rappresenta il
pilastro irrinunciabile del mantenimento delle promesse fatte agli
elettori: l’adamantino NO alla protervia dei palazzinari che pretendono
di accompagnare alla costruzione del nuovo stadio della Roma (stadio cui
Berdini non è affatto contrario) uno scempio urbanistico da
fantastilioni di metri cubi di torri giganti e altri orrori, che
sfregerebbero ulteriormente la città e la renderebbero ancora più
invivibile.
E’ su questo scempio aggiuntivo che si gioca la
partita (è il caso di dirlo), ed è su questo orrore che mezza giunta è
invece pronta a calare le brache, addolcendo e addomesticando il NO
cristallino di Berdini nell’inciucio di una mera riduzione della
cubatura della speculazione. Ecco perché il rifiuto senza e senza ma
delle dimissioni di Berdini o la sua sostituzione o “commissariamento”
comunque mascherati o surrettizi e comunque motivati, renderanno palese
se Virginia Raggi vuole mantenere le promesse fatte ai cittadini e per
le quali è stata eletta, o le tradirà facendo assistere i romani
all’ennesimo verecondo lingua in bocca di un sindaco con i signori del
mattone.
(pfd’a)
Pubblichiamo qui sotto il testo di un
appello che chiede al sindaco la conferma di Paolo Berdini
all’assessorato all’urbanistica con intatti poteri.
Lettera aperta a Virginia Raggi sindaca di Roma
"Non fermate il processo di riforma dell'urbanistica romana"
Non
per amicizia ma perché stimiamo profondamente Paolo Berdini quale
urbanista competente, coraggioso, schierato da sempre a favore degli
interessi generali contro la piaga della speculazione, dell'urbanistica
contrattata, dei peggiori abusi, chiediamo a lei, sindaca di Roma, di
cancellare la "riserva" e di respingere in modo netto le dimissioni
presentate da Berdini dal ruolo-chiave di assessore capitolino. Sarebbe
un gesto di grande intelligenza politica.
Quanti credono che a
Roma, dopo tanti, troppi anni di governo del territorio realizzato con
l'assenso dei principali detentori di aree, dei maggiori costruttori e
immobiliaristi, si debba risolutamente voltare pagine, la chiamata di
Paolo Berdini nella Giunta capitolina da parte dell'attuale maggioranza
rappresenta un atto di radicale novità e una garanzia di storica
discontinuità rispetto ai pesanti fardelli e ai guasti speculativi del
passato che hanno sfigurato Roma e cementificato l'Agro. Un incidente
frutto di una desolante smania di "scoop" ad ogni costo non può, non
deve bloccare un processo di riforma dell'urbanistica romana che può
risultare davvero epocale. Si farebbe ancora una volta il gioco dei
cementificatori e dei distruttori di Roma.
Alessandro
Bianchi, Pier Luigi Cervellati, Nino Criscenti, Vezio De Lucia, Andrea e
Vittorio Emiliani, Maria Pia Guermandi, Adriano La Regina, Elisabetta
Kelescian, Eugenio Lo Sardo, Paolo Maddalena, Cristiana Mancinelli
Scotti, Tomaso Montanari, Gaia Pallottino, Fulco Pratesi, Vittorio
Roidi, Bernardo Rossi Doria, Carla Sepe.
(10 febbraio 2017)
Fonte: MicroMega
(by Nicola)
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