mercoledì 26 novembre 2014

Sblocca trivelle



“Il futuro del nostro Paese è lontano dai combustibili fossili”, si è espresso così Matteo Renzi sull’estrazione di idrocarburi e sulla situazione ambientale del nostro Paese, in una lunga intervista dal titolo “Cambiamento climatico e politiche energetiche, la risposta di Matteo Renzi”, rilasciata il 21 novembre del 2012 alla rivista “Le Scienze - Edizione Italiana di Scientific American”.
E’ il caso di citare un vecchissimo proverbio “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Infatti l’interesse ecologico che Renzi aveva dimostrato in quell’intervista svanisce nei fatti nel 2014 in merito al decreto “Sblocca Italia”, che dovrebbe far ripartire le grandi opere e creare nuovi posti di lavoro. In questo decreto troviamo un intero capitolo che regola l’estrazione d’idrocarburi. Nonostante Renzi avesse dichiarato che il futuro energetico non era nei combustibili fossili nel “Sblocco Italia” si va in tutt’altra direzione.
Oggi l’Italia è il 49° Paese al mondo per la produzione di petrolio e il Governo Renzi mira a raddoppiare la produzione entro il 2020, sbloccando una quarantina di nuovi progetti di estrazione di idrocarburi. E’ un investimento di circa 15 miliardi di € reso possibile anche grazie alle nuove normative dello “Sblocca Italia” che facilitano assai il lavoro delle compagnie petrolifere. Queste infatti non dovranno più ottenere due concessioni (una prima per le attività esplorative e una seconda per l’estrazione). Sarà infatti sufficiente ottenere solo la prima, che non verrà più rilasciata dalle Regioni, ma direttamente dallo Stato.

Luca Bove

(by Nicola)

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