Riceviamo e pubblichiamo
Direzione Distrettuale Antimafia ROMA
OGGETTO:
1) richiesta verifica ubicazione interramenti rifiuti
tossici – ed eventualmente anche radioattivi- lungo il tratto tra
Presenzano – Colleferro-Pastena nelle discariche e nella cave aperte
abusivamente da soggetti collegati alla camorra operanti in subappalto
nei lavori di costruzione della terza corsia dell’Austrada del Sole e
della TAV;
2) richiesta di accertamento dell’ identità e della posizione di tutti gli autotrasportatori indicati nei documenti
desecretati che contengono le dichiarazioni di Carmine Schiavone;
3)
richiesta di acquisizione di tutte le interviste rilasciate dal citato
Carmine Schiavone a giornali e televisioni nazionali e locali.
Il sottoscritto Elvio Di Cesare,nella sua qualità di Segretario
nazionale dell’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie
“A.Caponnetto”,espone quanto appresso:
in data 19 dicembre del 2013
l’ex Collaboratore di Giustizia Carmine Schiavone rilasciava l’ennesima
intervista ad una delle tante emittenti locali -la TVI Molise di Venafro
– sulle quali egli é apparso.
In tale intervista egli ha dichiarato
che durante i lavori effettuati per la realizzazione del tratto
Autostradale Roma- Napoli ( probabilmente con riferimento alla 3° corsia
) sarebbero stati operati interramenti di rifiuti tossici ad opera di
ditte a suo dire appartenenti o/e controllate dal clan dei Casalesi.
Le
dichiarazioni di Schiavone confermano i tanti sospetti che già
gravavano su tali opere in relazione anche allo smaltimento di rifiuti
nocivi sulla direttrice nord-sud del Paese ad opera di camionisti
prezzolati con ipotesi di interramenti non solo lungo il tratto
autostradale ma anche nelle immediate adiacenze di questo,in fosse
,cave,fornaci,discariche e quant’altro.
Il riferimento é – tanto per citare qualche esempio – a taluni cave o
scavi ubicati nei territori dei comuni di San Vittore del Lazio,Cervaro
,San Pietro Infine,Cassino,Pastena,Roccasecca,Presenzano,compresa la
piana di Venafro ecc,,per risalire l’autostrada fino a Colleferro.
Analizzando
i numeri delle targhe dei camion che,a detta di Schiavone,avrebbero
trasportato i rifiuti tossici e nocivi,si rileva che i proprietari sono
residenti in 6 province : Roma,Latina,Frosinone,Caserta,Napoli e Foggia .
Per
quanto di competenza di codesta DDA,giova sottolineare che,a quel che
risulta,i proprietari dei camion appartenenti alla regione del Lazio non
sono mai stati chiamati a chiarire la loro posizione per accertare:
1) CHI,o tramite CHI,li ha arruolati;
2) chi li retribuiva e se veniva rilasciata fattura;
3) se c’erano degli intermediari che operavano come collegamento ;
4) dove essi caricavano il materiale;
5) se essi erano a conoscenza del tipo di materiale che trasportavano;
6) cosa trasportavano e dove scaricavano nei viaggi di andata al nord e per conto di quali aziende;
7)
dove dovevano scaricare in base ai documenti di viaggio al ritorno e
se,invece,essi deviavano dal percorso e quindi dalla destinazione
prefissata;
8) la fondatezza o meno delle dichiarazioni dello stesso
Schiavone secondo il quale tali rifiuti sarebbero stati caricati anche
nel porto commerciale di Gaeta su navi in partenza per la Somalia di
proprietà della Società Shifco e/o di altri armatori;
9) se il porto di Gaeta é stato utilizzato solo dagli autotrasportatori pontini o indifferentemente da tutti gli altri;
10)
se risulta fondata la notizia secondo la quale fra tutti gli
autotrasportatori arruolati per tali traffici ve ne sarebbero una decina
di Itri (Latina) che trasportavano materiale per l’edilizia durante il
viaggio di andata;
11) il motivo per il quale nessuna Autorità del
Porto in questione non sarebbe mai intervenuta o ,comunque,non si
sarebbe accorta di quanto sarebbe avvenuto;
12) il motivo per il
quale una delle navi della predetta società Shifco rimase sequestrata
per anni nelle acque del golfo di Gaeta su ordine -sembra – della
Procura di Latina; 13) la destinazione di essa dopo il dissequestro.
14)
se esistono collegamenti fra tali traffici di rifiuti in partenza dal
Porto di Gaeta e la vicenda ancora misteriosa dell’assassinio della
giornalista Ilaria Alpi e del suo cameramen.
E’ opportuno,al
riguardo,che codesta Procura acquisisca agli atti dell’inchiesta anche
la Relazione completa della Commissione Parlamentare Antimafia del 1995 a
proposito delle infiltrazioni della camorra nei lavori dell’alta
velocità sul tratto Roma-Napoli,Relazione della quale fu relatore l’ex
Magistrato e Senatore Ferdinando Imposimato il quale ha tracciato,a
seguito delle indagini dello SCO della Polizia di Stato,un quadro
agghiacciante di corruzione e collusione con i Casalesi nonché uno
sfruttamento illegale della cave esistenti nelle adiacenze della
TAV,confermando, così,quanto raccontato da Carmine Schiavone.
Tutto
ciò premesso,l’esponente chiede,oltre all’individuazione di tutti coloro
che dovessero risultare responsabili diretti od indiretti dei fatti
citati,la
convocazione come testi dell’ex collaboratore di Giustizia Carmine
Schiavone ( il quale,peraltro,durante un interrogatorio cui fu
sottoposto nel 1996 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di
Latina parlò dell’esistenza nel Basso Lazio di una trentina di “soldati”
al servizio dei Casalesi che venivano retribuiti a 3 milioni di lire al
mese,”soldati” che,a quanto pare,nessuno ha mai identificato ed
indagato) e dell’ex Sen.Ferdinando Imposimato,oltre che di tutti coloro
che dovessero risultare in possesso di notizie utili a fornire una
risposta ai tanti interrogativi posti.
Ove lo ritenga,codesta Direzione Distrettuale Antimafia potrà
avvalersi ,per l’individuazione dei siti contaminati ,della
collaborazione del Generale Sergio Costa,Comandante Provinciale di
Napoli del Corpo Forestale dello Stato ed inventore di una tecnica
tramite il geomagnetometro per la scoperta di rifiuti interrati fino ad
alte profondità.
Il sottoscritto chiede di essere avvisato ai sensi dell’art.408 comma 2 c.p.p. dell’esito delle indagini.
Con osservanza
IL SEGRETARIO Dr.Elvio Di Cesare
(by Nicola)
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