Riceviamo, pubblichiamo ed esprimiamo solidarietà agli amici della "Caponnetto"
Comunicato
stampa
«Non
è nemmeno immaginabile che un’Associazione
antimafia come la Caponnetto, da sempre impegnata nel fattivo sostegno alle Dda
per il contrasto al crimine organizzato, possa ritrovarsi dentro pastoni
giornalistici malconfezionati, o montati ad arte con lo scopo di indebolire la
rilevante azione di raccolta dati e denuncia
della nostra Associazione antimafia, che in quindici anni ha
consentito di mettere a segno decine di importanti operazioni contro le
mafie, nel basso Lazio ed oltre».
Durissima,
la posizione del segretario nazionale della Caponnetto Elvio Di Cesare, in merito
alle notizie apparse nelle ultime ore su alcuni organi di stampa a proposito
della fantomatica associazione “di polizia” fondata da un
fratello del boss Bardellino e sgominata dalle forze dell’ordine.
«Come
nostro modo abituale di agire – tuona ancora Di Cesare –
abbiamo segnalato agli inquirenti numerose situazioni
riguardanti, sul territorio laziale e campano, possibili
collegamenti con i clan camorristici. Fenomeni
peraltro dilaganti, come è ormai sotto gli occhi di tutti, ma che
proprio le nostre ripetute segnalazioni hanno
spesso contribuito a far emergere».
Va
detto che l’incessante attività della Caponnetto e
delle decine di volontari che ad essa collaborano
– fra cui giornalisti investigativi ed esponenti di
alte istituzioni dello Stato – viene portata avanti attraverso una
attenta e continua raccolta di documentazione, poi puntualmente
consegnata agli inquirenti. Tale opera viene poi completata con la pubblicazione,
sui social network e sul sito ufficiale, degli articoli di
stampa maggiormente significativi, anche al fine di svegliare dal
torpore l’opinione pubblica e di suscitare la massima attenzione
degli investigatori.
«Se
oggi, come apprendiamo dal Messaggero, la Procura di Cassino
ha messo a segno questa operazione contro la sedicente
organizzazione fondata addirittura da un Bardellino – incalza il
segretario Di Cesare – questo probabilmente lo si deve anche al contributo
dell’Associazione Caponnetto, che ne aveva
dato notizia sul suo sito». «Pertanto – è la ferma conclusione – non accettiamo da
nessuno lezioni né confusioni, tanto meno da organi di informazione che hanno appeso al
chiodo da tempo il giornalismo investigativo sul fronte dell’Antimafia.
Un fronte che oggi rischia sempre più spesso di essere
inquinato dai tentativi dei mafiosi di fiaccare le esperienze più
concrete e significative, come del resto abbiamo documentato nella recentissima
relazione della Caponnetto su questo tema consegnata pochi
giorni fa ad esponenti della Commissione Parlamentare Antimafia».
Ufficio stampa Associazione Antimafia Caponnetto
contatti: 347 0515527 - 347.3615263 http://www.comitato-antimafia-lt.org/
(by Nicola)
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