lunedì 10 giugno 2013

Solidarietà a Emilio Izzo

Riceviamo e pubblichiamo
  
Il PCL di Isernia è stato presente stamane all’iniziativa innanzi al sito paleolitico di Isernia: sia pure con la propria modestissima forza sosterrà ogni azione di difesa di Emilio Izzo quale lavoratore pubblico, dall’attacco subito sul luogo di lavoro da parte della dirigenza regionale dei Ministero dei Beni culturali, circa una diposizione di trasferimento in altra regione che ci appare, alla luce dei fatti, ispirata da atteggiamenti ritorsivi.
In questa storia v’è un combinato disposto tra un progressivo demansionamento e un trasferimento del tutto singolare, alla luce della trentennale esperienza e del radicamento sul luogo culturale (Paleolitico in particolare) in cui il lavoratore ha prestato la sua opera; ciò, persino a fronte della legge n.104 (assistenza ai familiari non autosufficienti).
Del resto conosciamo queste situazioni, invero acuitesi dopo “l’americanizzazione della P.A.” di cui alla controriforma reazionaria e destra fatta dal “centrosinistra” di Bassanini: il lavoratore pubblico che svolge con passione il proprio servizio verso la collettività, magari entra in rotta di collisione con il sistema e quindi tra un pretesto o l’altro deve essere allontanato. E’ la “meritocrazia” borghese e fascistoide, secondo cui il merito è solo quello compatibile con i desiderata del potere.
Dove è finito il fiume di denaro pubblico appaltato in 30 anni per il Paleolitico di Isernia, visto che non è stato mai valorizzato seriamente ed è oggi quasi desolato, nonostante la sua enorme valenza scientifica e storico-culturale ?
E ritorna il tema più generale della difesa degli spazi di libertà democratica nella nostra provincia, dagli attacchi anche del potere giudiziario locale verso di chi si oppone al sistema oppressivo dominante di cui abbiamo parlato e parleremo in altre occasioni: ci riferiamo alla vicenda delle grottesche provocazioni giudiziarie contro i sette antifascisti messi sotto processo per aver cantato Bella Ciao o dei tre esponenti messi sotto processo per una pettorina in occasione dell’inaugurazione dell’auditorium, i quali contestavano la cricca, il saccheggio dell’ambiente e del denaro pubblico. In entrambi i casi, manco a dirlo, v’è lo scrivente coordinatore del PCL Molise.
Vogliono colpire una certa area di resistenza sociale isernina e molisana, magari approfittando dell’attuale condizione minoritaria?
Per questo non crediamo nello stato borghese e nelle sue istituzioni, strumenti di dominio delle classi dominanti e di repressione verso chi protesta e prospetta un altro stato ed altre istituzioni realmente libere, una nuova società, migliore e più giusta, di liberi ed eguali, governata dalla maggioranza della società, dai lavoratori.
Ed è su questi presupposti che, tra l’altro, incalzeremo lo stesso Ministero dei beni culturali in Roma anche con formale nota, onde sospendere il provvedimento, ponendo una enorme questione sullo sviluppo: invece di sprecare denaro pubblico per pagare gli interessi ai banchieri o le guerre, le ruberie o le evasioni delle cricche borghesi, recuperarle ad un piano di investimenti e di occupazione lavorativa, anche per la valorizzazione dei beni culturali sotto gestione pubblica e democraticamente controllata, come può farsi ad esempio nella nostra realtà, dal Paleolitico a S. Vincenzo a Volturno, dal Castello di Venafro a Pietrabbondante e così via.
08/06/2013
Il Coordinatore Tiziano Di Clemente
(by Nicola)

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