martedì 18 giugno 2013

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 21 giugno alle ore 10.30, innanzi al Tribunale di Isernia, il segretario regionale della UIL BAC Molise Emilio Izzo, il portavoce dell’associazione “ISERNIA BENE COMUNE – LA SINISTRA” Celeste Caranci, il Coordinatore Regionale del Partito Comunista dei Lavoratori del Molise Tiziano Di Clemente, terranno una conferenza stampa, in vista della imminente prima udienza del processo attivato nei loro confronti, fissata per il giorno 24 giugno presso il Tribunale di Isernia, in relazione ai fatti verificatisi il giorno della inaugurazione dell’auditorium di Isernia. Prevista anche la presenza dell’Avv. Fabio Albino del foro di Campobasso, loro difensore.
Sotto processo poiché “rei” di indossare una pettorina si esponevano legittime critiche non solo verso lo scandalo clientelare “della casta” passato alla storia locale come “bigliettopoli”, ma anche e soprattutto verso la cementificazione selvaggia, verso la devastazione del verde urbano ed il saccheggio del denaro pubblico, per prospettare una nuova idea di sviluppo della città e della società.
Tale iniziativa, non solo per esporre alcuni aggiornamenti rispetto al carattere giuridicamente grottesco del provvedimento giudiziario impugnato e la sua natura di abuso del potere, ma più in generale per lanciare un appello pubblico in difesa delle elementari libertà democratiche che sentiamo minacciate dall’azione del potere locale, economico o politico o giudiziario che sia, libertà sancite dall’ art.21 della Costituzione, ma calpestate arbitrariamente e rese carta straccia, anche mediante l’uso maldestro di una vecchia legge fascista degli anni’30.
Infatti non si tratta di un episodio isolato; ci pare di cogliere un disegno ben preciso almeno sul piano oggettivo in questi ultimi due anni: ricordiamo l’analogo e noto abuso di potere giudiziario subito dai sette antifascisti molisani “rei” di aver intonato “Bella Ciao” (mentre si consentiva ad un manipolo di “nazifascisti del terzo millennio” - protetti da un “esercito antisommossa” mai visto ad Isernia - di occupare un palazzo istituzionale della “repubblica antifascista”).
Ma anche altri gravissimi avvenimenti di questi giorni, come il licenziamento di tre operai del gruppo Di Risio “rei” di aver scioperato per i propri sacrosanti diritti; le inaudite ed incredibili pressioni - a nostro avviso spropositate ed indebite - verso la redazione di Telemolise e del “Quotidiano del Molise” per impedire la pubblicazione dei documenti del PCL Molise in difesa dei predetti operai, il silenzio di certa stampa locale rispetto alle ragioni dei predetti lavoratori; gli atteggiamenti ritorsivi recentemente denunciati da chi, dopo aver lavorato tanti anni con passione per il Museo Paleolitico di Isernia viene trasferito nel Lazio, con motivazioni a nostro avviso pretestuose; ad Isernia, oltre il PCL MOLISE, alcuni giovani ed addirittura una madre precaria, sono stati raggiunti dalla Polizia Postale o dalla DIGOS e posti “sotto indagine” per delle legittime opinioni politiche critiche espresse sul potere locale e nazionale. E si potrebbe continuare.
E’ ora di fermare questo scempio liberticida prima che dilaghi e restringa ulteriormente i già angusti spazi democratici rimasti. C’è infatti un “filo rosso” che unisce queste vicende repressive, anche nella nostra realtà locale: il potere non vuole essere disturbato. Così, mentre tutte le cricche ed i comitati di affari vengono lasciati impuniti nella loro opera di devastazione sociale, culturale ed economica a spese del resto della popolazione, si reprime e si attenta alle elementari libertà di espressione legittimamente esercitate da chi lotta contro questo sistema fondato sull’ingiustizia per una società migliore e più equa.
Tiziano Di Clemente PCL MOLISE
(by Nicola)

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