L’attuazione
del PIEAR (Piano Energetico Regionale) di Basilicata, che assegna ai
“parchi eolici” di grande dimensione, la produzione dei 2/3 del
burden
sharing regionale
di energia da fonti rinnovabili, ha fatto esplodere la contraddizione
insita in tale scelta di politica energetica: dall’energia da
combustibili fossili (risorsa non rinnovabile), si passa ad energia
da impianti eolici che consumano
paesaggio,
anch’esso risorsa non rinnovabile.
In Basilicata (ma il discorso vale per molte altre regioni italiane), praticamente tutto il territorio regionale potrebbe essere occupato da selve di pali eolici, dall’altezza media equivalente a quella di un palazzo di cinquanta piani. Si tratterebbe della compromissione di aree ad alto valore paesaggistico, fra le quali proprio quelle individuate nell’Atto di Indirizzo per il corretto Inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale, emanato con delibera di Giunta Regionale di Basilicata n°2920 del 13/12/2004!
In Basilicata (ma il discorso vale per molte altre regioni italiane), praticamente tutto il territorio regionale potrebbe essere occupato da selve di pali eolici, dall’altezza media equivalente a quella di un palazzo di cinquanta piani. Si tratterebbe della compromissione di aree ad alto valore paesaggistico, fra le quali proprio quelle individuate nell’Atto di Indirizzo per il corretto Inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale, emanato con delibera di Giunta Regionale di Basilicata n°2920 del 13/12/2004!
Un’operazione
miope e sciagurata, contro la quale tutte le Associazioni che
sottoscrivono il presente comunicato vogliono mobilitare la società
civile, e richiamare l’attenzione dei consiglieri regionali e di
tutto il mondo politico lucano. Un’operazione frutto avvelenato di
una politica che non ha stabilito regole di valutazione delle
trasformazioni territoriali e che ha consentito l’approvazione di
un Piano Energetico Regionale che non tutela il paesaggio, visto che
rinvia ai Piani Paesaggistici (ancora inesistenti!) l’individuazione
dei crinali di valore elevato, ma nel frattempo autorizza
l’indiscriminata occupazione del territorio, con la conseguenza di
sconvolgere, e cambiare per sempre, i connotati del paesaggio lucano.
Le
Associazioni sottoscritte hanno promosso una conferenza stampa,aperta
al pubblico, per sabato 29 giugno alle ore… presso….. a Matera,
città emblema, insieme con Orvieto, di questa sacrosanta battaglia
di difesa del paesaggio.
Le
Associazioni chiedono al Consiglio Regionale di fermare l’infernale
macchina delle Conferenze di Servizio programmate, e contestualmente
di aggiornare il Piano Energetico sulla base dei criteri nazionali
(Linee Guida – DM 10/09/2010) e del citato Atto (che non più in
vigore, va assolutamente in gran parte recuperato per le ampie tutele
che prevedeva), in maniera da individuare le aree non idonee per
l’installazione delle centrali eoliche. In parallelo il medesimo
aggiornamento dovrà segnare una decisa virata della politica
energetica regionale, dalla previsione di “grandi
impianti”,
fotovoltaici ed eolici, alla incentivazione di micro-impianti di
“autoproduzione”,
integrati nelle residenze, nei servizi pubblici, nelle attività
produttive agricole, artigianali, industriali, ecc. (la cui
realizzazione potrebbe attivare, essa sì, un significativo comparto
produttivo regionale), ed alla incentivazione, in linea con le
recenti scelte di politica nazionale, di interventi di “contenimento”
dei consumi energetici, che risparmiano energia, ma non consumano
nulla, paesaggio compreso!
Quindi
non una generica moratoria ma un adeguato, severo ed illuminato
aggiornamento dei criteri di gestione del territorio lucano ai fini
della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Altresì
le Associazioni richiamano la politica nazionale a un urgente atto
di responsabilità nei confronti della collettività e dei valori
territoriali che rischiano di essere alienati per sempre: rimuovere
gli incentivi ai nuovi impianti eolici, ormai gravemente autorizzati
sui terreni agro-pastorali, e tassare le grandi rendite garantite per
15 anni (ora per 20!) a quelli realizzati, che in tempi di crisi
sarebbe un mero atto di giustizia.
Luogo e data ________________
Le
Associazioni
Italia
Nostra,INU,Ente Parco,Altura,Amici della Terra,LIPU,Comitato
Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle aree verdi e naturali.
Associazioni
e/o Comitati che, pur non potendo materialmente partecipare alla
conferenza, aderiscono al comunicato e lo sottoscrivono
Inviare a: vitantonioiacoviello@tiscali.it
(by Vitantonio)
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