Se un disabile ha bisogno di una protesi,
mettiamo per l’amputazione di una gamba, il Servizio sanitario nazionale gli
fornisce un codice che è stato previsto nel 1999 e mai più aggiornato. A quel
codice corrisponde una tecnologia altrettanto obsoleta. Quel tipo di protesi,
con materiali magari più pesanti, o componenti superate, potrebbe persino non
essere più in commercio. “Il nuovo nomenclatore – dice Maria Antonietta
Farina Coscioni dell’associazione Luca Coscioni – avrebbe dovuto
eliminare le protesi “vecchie”, quelle tecnologicamente obsolete, per
sostituirle con quelle nuove e adeguate. Ma ci hanno illusi ancora una volta. Ci
troviamo in uno stato d’illegalità: il decreto Balduzzi è stato già convertito
in legge, teoricamente è in vigore, ma nei fatti, i malati che ricorrono ai Lea
e al nomenclatore, devono ancora rifarsi al 1999”.
(by Nicola)
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