Dunque
altri 18 mila euro di “indennità di fine mandato” all’ex
Sindaco Melogli (più IRAP 8,5%): per la povera gente non c’è mai
nulla, per i ceti benestanti c’è sempre di più. Ma
vediamo perché il sindaco Brasiello potrebbe almeno sospenderla,
utilizzando lo stesso ordinamento vigente.
Come
già accertato agli atti (Delibera 115/2012 Corte dei Conti e
Delibera Comm. 72/2012) risultano violazioni finanziarie negli
esercizi 2010 e 2011 del Comune di Isernia; per il 2010, risulta che
il Comune - nel marzo 2011- aveva certificato “conti in ordine”;
ma la Corte dei Conti, con
deliberazione n.66/2012 accertò invece le violazioni, per effetto
del ricalcolo delle voci di spesa, che erano state erroneamente
detratte dal
“saldo di competenza mista”.
A
fronte di tali certificazioni non veritiere del 2010, l’estate
scorsa, il PCL di Isernia, unitamente alla CSA Fiadel ed
all’Associazione Caponnetto contro le mafie, chiese di attivare
l’azione di responsabilità nei confronti di Melogli quale sindaco
e degli altri amministratori corresponsabili, per verificare
l’applicabilità della
sanzione pari a 10 volte l’indennità di carica del 2010 (= 497
mila euro già solo per il sindaco),
prevista
dalla
Legge 12 novembre 2011, n. 183.
Cioè la
Corte deve verificare se la rendicontazione errata del 2010
dell’amministrazione Melogli sia stata
artificiosamente conseguita, per fini elusivi. E’ la stessa
sanzione applicata dalla Corte dei Conti del Piemonte al sindaco del
Comune di Alessandria e la giunta (per oltre 7 milioni di euro !!!)
proprio per il 2010.
Inoltre,
al Comune per tali misfatti finanziari della giunta Melogli è già
derivato un danno per sanzioni di un
milione di euro
(500 mila euro per anno 2010+2011).
Pertanto
chiediamo al Sindaco Brasiello di attivare la suddetta azione di
responsabilità e, conseguentemente, di sospendere
la liquidazione dei 18.000 euro in favore dell’ex sindaco Melogli:
a)-
in
attesa dell’esito di tale procedura risarcitoria e dell’azione di
rivalsa verso il sindaco ed suoi assessori per le dette sanzioni
causate al Comune, dalla quale potrebbe derivare, al contrario, un
enorme credito dell’ente verso l’ex sindaco di destra e la sua
giunta;
b)-
per verificare se le decine di migliaia di euro di spese legali
erogate dall’ente all’ex sindaco Melogli ed agli assessori per le
indagini a cui furono sottoposti in ordine a reati contro la P.A.,
debbano essere restituite al Comune, atteso il provvedimento in tal
senso per casi analoghi del GIP di Isernia dott.sa D’Onofrio da noi
già pubblicato ed il chiaro conflitto di interessi con il Comune che
aveva la qualità di parte lesa.
Oltre
i 18 mila euro di “liquidazione”, in 5 anni, dobbiamo aggiungere
circa 215 mila euro di indennità mensili e l’IRAP (8,5%,), per cui
il solo sindaco ci è costato circa 250
mila euro;
senza contare il 45% e 40% di tali cifre per i membri giuntali. Ciò
a fronte della giunta peggiore e più gretta e reazionaria che
Isernia abbia avuto dal dopoguerra ad oggi e del suo decennale
disastro politico, culturale, sociale, ambientale e finanziario, come
riportato quotidianamente sul sito del PCL di Isernia.
Precisiamo:
noi siamo contro il patto di stabilità perché funzionale alla
dittatura antisociale dei banchieri; qui, però, siamo di fronte a
violazioni fatte non per favorire le classi popolari, anzi.
Si
tratta di impedire che i disastri finanziari causati dai governi
della borghesia locale e nazionale vengano scaricati sulla
popolazione e perché siano lor signori a pagarne le conseguenze.
Peraltro
tali cospicui introiti risarcitori, se ottenuti, potrebbero essere
usati dal Comune per importanti esigenze sociali oggi soffocate.
E
se dobbiamo dirla tutta: a parlamentari e sindaci sia dato al massimo
il salario di un operaio qualificato o di un impiegato. Anche perché
così capiranno cosa significa vivere con poco e magari saranno più
spinti dalla passione politica che da altri meno nobili scopi.
Lì,
25/06/2013 IL COORDINATORE Tiziano Di Clemente
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