Siamo in Francia, 1415, nei pressi di Agincourt prima di una battaglia decisiva. I Francesi per numero sovrastano e di molto gli Inglesi. A causa di ciò l’esercito di Enrico V è abbattuto, ha il morale “sotto le scarpe”, sa che una vittoria è impossibile in quelle condizioni.
A quel punto Enrico V parla e fa un discorso memorabile. Questo:"Chi è
mai che desidera questo? Mio cugino Westmoreland? No, mio caro cugino.
Se è destino che si muoia, siamo già in numero più che sufficiente; e se
viviamo, meno siamo e più grande sarà la nostra parte di gloria.
In nome di
Dio, ti prego, non desiderare un solo uomo di più. Anzi, fai pure
proclamare a tutto l’esercito che chi non si sente l’animo di battersi
oggi, se ne vada a casa: gli daremo il lasciapassare e gli metteremo
anche in borsa i denari per il viaggio.
Non vorremmo morire in compagnia di alcuno che temesse di esserci compagno nella morte.
Oggi è la
festa dei Santi Crispino e Crispiano; colui che sopravvivrà quest’oggi e
tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e
si farà più alto, al nome di Crispiano.
Chi vivrà
questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia
festeggerà dicendo: “Domani è San Crispino”; poi farà vedere a tutti le
sue cicatrici, e dirà: “Queste ferite le ho ricevute il giorno di San
Crispino”. Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà
tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel
giorno. Allora i nostri nomi, a lui familiari come parole domestiche –
Enrico il re, Bedford ed Exeter, Warwick e Talbot, Salisbury e
Gloucester – saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno questa
storia. Ogni brav’uomo racconterà al figlio, e il giorno di Crispino e
Crispiano non passerà mai, da quest’oggi, fino alla fine del mondo,
senza che noi in esso non saremo menzionati. Noi pochi.Noi felici, pochi. Noi manipolo
di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio
fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno
elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno
maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro
virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San
Crispino!"0
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