Se
l'interpetrazione delle leggi è un male, egli è evidente esserne un altro l'oscurità
che strascina seco necessariamente l'interpetrazione, e lo sarà grandissimo se le leggi
sieno scritte in una lingua straniera al popolo, che lo ponga nella dipendenza di alcuni
pochi, non potendo giudicar da se stesso qual sarebbe l'esito della sua libertà, o dei
suoi membri, in una lingua che formi di un libro solenne e pubblico un quasi privato e
domestico. Che dovremo pensare degli uomini, riflettendo esser questo l'inveterato costume
di buona parte della colta ed illuminata Europa! Quanto maggiore sarà il numero di quelli
che intenderanno e avranno fralle mani il sacro codice delle leggi, tanto men frequenti
saranno i delitti, perché non v'ha dubbio che l'ignoranza e l'incertezza delle pene
aiutino l'eloquenza delle passioni.
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Una
conseguenza di quest'ultime riflessioni è che senza la scrittura una società non
prenderà mai una forma fissa di governo, in cui la forza sia un effetto del tutto e non
delle parti e in cui le leggi, inalterabili se non dalla volontà generale, non si
corrompano passando per la folla degl'interessi privati. L'esperienza e la ragione ci
hanno fatto vedere che la probabilità e la certezza delle tradizioni umane si sminuiscono
a misura che si allontanano dalla sorgente. Che se non esiste uno stabile monumento del
patto sociale, come resisteranno le leggi alla forza inevitabile del tempo e delle
passioni?
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Da ciò
veggiamo quanto sia utile la stampa, che rende il pubblico, e non alcuni pochi,
depositario delle sante leggi, e quanto abbia dissipato quello spirito tenebroso di cabala
e d'intrigo che sparisce in faccia ai lumi ed alle scienze apparentemente disprezzate e
realmente temute dai seguaci di lui. Questa è la cagione, per cui veggiamo sminuita in
Europa l'atrocità de' delitti che facevano gemere gli antichi nostri padri, i quali
diventavano a vicenda tiranni e schiavi. Chi conosce la storia di due o tre secoli fa, e
la nostra, potrà vedere come dal seno del lusso e della mollezza nacquero le piú dolci
virtú, l'umanità, la beneficenza, la tolleranza degli errori umani. Vedrà quali furono
gli effetti di quella che chiamasi a torto antica semplicità e buona fede: l'umanità
gemente sotto l'implacabile superstizione, l'avarizia, l'ambizione di pochi tinger di
sangue umano gli scrigni dell'oro e i troni dei re, gli occulti tradimenti, le pubbliche
stragi, ogni nobile tiranno della plebe, i ministri della verità evangelica lordando di
sangue le mani che ogni giorno toccavano il Dio di mansuetudine, non sono l'opera di
questo secolo illuminato, che alcuni chiamano corrotto.
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Cesare BECCARIA
(by Nicola)
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