Truffa bio, AIAB: “Contro le frodi il bio che cambia: meno import, più filiera corta, più controlli in campo e riforma sistema certificazione”
“Pieno rispetto e fiducia al lavoro della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Verona -commenta Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale dell'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica (AIAB)-. Come associazione di produttori, tecnici, trasformatori, consumatori e gruppi di acquisto, infatti, ci sentiamo doppiamente lesi dalle truffe nel settore e dalla colossale frode fermata con l'operazione Gatto con gli stivali”.
“Al momento le indagini non riguardano le aziende agricole biologiche, al contrario si concentrano su importatori e trader. Il problema, dunque, è legato all'import, alla burocratizzazione del sistema di certificazione, ai canali distributivi di filiera lunga e agli appetiti speculativi di imprenditori senza scrupoli e della criminalità, che vedono nel bio un'occasione per fare guadagni facili. Di questo siamo consapevoli e teniamo alta la guardia. Non a caso - prosegue Triantafyllidis - al nostro Congresso Federale, che si concluso la scorsa domenica a Milano, abbiamo individuato tra le priorità di azione nazionali la filiera alimentare e il sistema di certificazione, con gli obiettivi di sviluppare sistemi alternativi di distribuzione, caratterizzati dalla vendita in filiera corta grazie a un rapporto più stretto tra produttori e cittadini/consumatori, e di rendere più rigoroso e meno burocratico il sistema di certificazione. Su questo fronte da oltre un anno chiediamo che i controllori svolgano esclusivamente questa mansione, che sia implementata la loro professionalità, che venga dato più spazio ai controlli in azienda e meno alle carte”.
“Per tranquillizzare i consumatori - spiega il presidente dell'AIAB Alessandro Triantafyllidis – consigliamo di comprare prodotti biologici a filiera corta, italiani e provenienti da circuiti di trasformazione locali”.
“Ad onore del biologico onesto – conclude Triantafyllidis - va ribadito che il bio è il settore più controllato e verificato dell'agroalimentare italiano. Vengono fatte oltre 60.000 visite ispettive ed oltre 6.000 campionamenti sull'insieme dei 47.000 operatori presenti in Italia. Per fare un esempio i NAS, su tutto l'agroalimentare italiano, l'anno scorso hanno fatto poco meno di 40.000 visite ispettive! Inoltre va anche chiarito che oltre al controllo specifico del bio, tutte le aziende sono comunque soggette ai controlli delle diverse autorità ovvero NAS, ASL, Agecontrol, Corpo Forestale”.
Ufficio Stampa AIAB, 07/12/2011
I furbetti della biofrutta: http://www.osservatoriolegalita.it/html/content.php?id=rsa&art=270319 (by Nicola)
“Pieno rispetto e fiducia al lavoro della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Verona -commenta Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale dell'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica (AIAB)-. Come associazione di produttori, tecnici, trasformatori, consumatori e gruppi di acquisto, infatti, ci sentiamo doppiamente lesi dalle truffe nel settore e dalla colossale frode fermata con l'operazione Gatto con gli stivali”.
“Al momento le indagini non riguardano le aziende agricole biologiche, al contrario si concentrano su importatori e trader. Il problema, dunque, è legato all'import, alla burocratizzazione del sistema di certificazione, ai canali distributivi di filiera lunga e agli appetiti speculativi di imprenditori senza scrupoli e della criminalità, che vedono nel bio un'occasione per fare guadagni facili. Di questo siamo consapevoli e teniamo alta la guardia. Non a caso - prosegue Triantafyllidis - al nostro Congresso Federale, che si concluso la scorsa domenica a Milano, abbiamo individuato tra le priorità di azione nazionali la filiera alimentare e il sistema di certificazione, con gli obiettivi di sviluppare sistemi alternativi di distribuzione, caratterizzati dalla vendita in filiera corta grazie a un rapporto più stretto tra produttori e cittadini/consumatori, e di rendere più rigoroso e meno burocratico il sistema di certificazione. Su questo fronte da oltre un anno chiediamo che i controllori svolgano esclusivamente questa mansione, che sia implementata la loro professionalità, che venga dato più spazio ai controlli in azienda e meno alle carte”.
“Per tranquillizzare i consumatori - spiega il presidente dell'AIAB Alessandro Triantafyllidis – consigliamo di comprare prodotti biologici a filiera corta, italiani e provenienti da circuiti di trasformazione locali”.
“Ad onore del biologico onesto – conclude Triantafyllidis - va ribadito che il bio è il settore più controllato e verificato dell'agroalimentare italiano. Vengono fatte oltre 60.000 visite ispettive ed oltre 6.000 campionamenti sull'insieme dei 47.000 operatori presenti in Italia. Per fare un esempio i NAS, su tutto l'agroalimentare italiano, l'anno scorso hanno fatto poco meno di 40.000 visite ispettive! Inoltre va anche chiarito che oltre al controllo specifico del bio, tutte le aziende sono comunque soggette ai controlli delle diverse autorità ovvero NAS, ASL, Agecontrol, Corpo Forestale”.
Ufficio Stampa AIAB, 07/12/2011
I furbetti della biofrutta: http://www.osservatoriolegalita.it/html/content.php?id=rsa&art=270319
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