giovedì 12 marzo 2020

Un “Decreto Molise” che azzeri il debito sanitario della cui durata ultradecennale hanno responsabilità i Governi Nazionali




FORUM MOLISANO PER LA DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA DI QUALITA’ 
Lettera Aperta
All’Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Avv. Giuseppe CONTE Palazzo CHIGI ROMA (presidente@pec.governo.it)
All’Onorevole Ministro della Salute dott. Roberto SPERANZA Ministero della Salute Piazza ROMA(segreteriaministro@sanita.it)
Campobasso 11/03/2020

Il Forum per la difesa della Sanità pubblica di qualità del Molise aveva già predisposto la richiesta dell’emanazione di un “Decreto Molise”analogo a quello emesso per la Calabria al fine di ripristinare una reale, efficace ed efficiente Sanità pubblica, in grado di garantire il diritto alla salute dei cittadini nel rispetto dell’articolo 32 della nostra Costituzione.
La richiesta pressante ed urgente scaturiva dalle motivazioni allegate alla presente, ed era stata rinviata a causa dell’improvviso sopraggiungere dell’emergenza Coronavirus.
Gli sviluppi e la gestione della fase emergenziale ci inducono a chiedere un intervento urgente e straordinario del Governo, che vada in senso contrario a quanto richiesto dal Presidente della Regione Molise, che sembra non godere più della fiducia della maggioranza dei Molisani e neppure di quella della sua maggioranza in Consiglio regionale, come dimostrato ripetutamente dai fatti e dalla raccolta firme in atto in tutta la regione.
Il Presidente Toma chiede al Governo Pieni Poteri, che in realtà sono già nelle sue mani.
Quello che chiede, in realtà, è la rimozione di un Commissariamento esterno che, fuori da conflitti di interesse di vario tipo, ha portato alla luce molto di quanto per lungo tempo sottaciuto, ora regolarmente denunciato alla Corte dei Conti.
I fatti dicono che il Bilancio ASREM del Molise è gravato da un debito insormontabile per le finanze di una piccola regione, e per responsabilità da addebitarsi ai Presidenti Commissari del passato più o meno recente. Che si continua in una politica di ultra-finanziamento del privato perfino in piena emergenza, invece di investire nel Pubblico, riattivando strutture idonee ai bisogni, come richiesto anche dai sindaci, in particolare del Basso Molise, privo al momento di un qualsiasi Pronto Soccorso; che non si assume da tempo e con colpevole ritardo il personale indispensabile a far funzionare il servizio pubblico, che a gran voce lamenta anche la carenza delle necessarie protezioni per la sicurezza.
Che il numero dei contagiati, in relazione al numero di abitanti di un territorio scarsamente popolato lascia adito a dubbi circa l’efficacia delle misure fin qui adottate per il contenimento del contagio. Si segnala inoltre che continuano spostamenti, altamente pericolosi, di un gran numero di lavoratori impegnati nella produzione di merci non di prima necessità da tutto il territorio regionale verso la zona industriale del luogo nel quale il numero dei contagiati si è rivelato maggiore.
Il Forum chiama a sostenere la propria richiesta presso il Governo tutti i Parlamentari eletti dai Molisani.
FORUM MOLISANO PER LA DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA DI QUALITA’
Il Presidente
Italo Testa

In allegato il documento precedentemente predisposto e non inviato.
La richiesta di un “Decreto Molise” nasce dalla urgente necessità di uscire dal debito sanitario regionale che, persistendo da oltre 12 anni, ha costretto la Regione Molise ad un lunghissimo piano di rientro con la conseguente, sistematica distruzione della Sanità pubblica che ha privato i Molisani della possibilità di accedere alle cure. Per uscire dal debito sono stati chiusi due Ospedali territoriali, uno di confine (Venafro) ed uno all’interno di un cratere sismico(Larino), un terzo Ospedale di zona disagiata (Agnone) ridotto ad infermeria, e drasticamente ridotti altri tre Ospedali più grandi (Campobasso, Isernia e Termoli), senza che sia stata adeguatamente preparata e attivata una qualsiasi sanità del territorio.
Nonostante questa drastica cura dimagrante inferta alla Sanità Pubblica il debito sanitario persiste, anzi si espande, come si espande, in contemporanea, la Sanità privata accreditata.
Come le SS.LL. sanno bene la presenza del debito sanitario, oltre all’obbligo di affidare la gestione della Sanità a un Commissario, grava pesantemente sulle tasche della popolazione attraverso le tasse maggiorate. Comporta, inoltre, il blocco del turnover che nel corso degli anni ha ridotto notevolmente la forza lavoro nelle strutture sanitarie pubbliche.La mancanza di personale ospedaliero a tutti i livelli nelle strutture pubbliche residue ha ridotto la possibilità di assistenza pubblica ai cittadini, vulnus molto più evidente nei Pronto Soccorso ove il poco personale presente è costretto a turni massacranti con pericolo per lavoratori e pazienti, i quali, anche per la mancanza dei posti letto, stazionano per molti sulle barelle.
La difficoltà è ancora maggiore per le patologie gravi tempo dipendenti.
La gestione Commissariale affidata per dieci anni al Presidente della Regione in carica, assistito da uno o più Funzionari ministeriali, subcommissari, non ha portato la Regione fuori dal debito. Al contrario ha aggravato la situazione favorendo le strutture private accreditate; ad esse, prive del servizio di urgenza H24, ha fornito il 40% del totale dei posti letto regionali ed un ricco budget con altrettanto copioso ultra budget, pagato a 60 giorni e senza note di credito anche se riguardava, in larghissima parte, pazienti extra regionali. Nonostante i Commissari Governatori si siano politicamente alternati la politica sanitaria è rimasta la stessa, come se ci fosse una regia occulta a dettare le regole.
Nuovi Governi hanno nominato Commissari dei tecnici, eliminando, finalmente, il grave conflitto di interesse insito nel doppio ruolo di Presidente di Regione e Commissario alla Sanità.
Ai due tecnici nominati in Molise sono stati assegnati vari compiti, primo dei quali quello della fuoriuscita dal debito, assicurando la erogazione dei LEA , poi quello di applicare il piano operativo precedente anche se già scaduto ed infine di preparare un nuovo piano operativo valido per il triennio 2019/2021. Per uscire dal debito bisogna, però, conoscere la precisa entità dello stesso e le cause che lo hanno determinato e dall’esame della documentazione è risultato un debito sanitario recente di 27 milioni di euro dovuto al pagamento anticipato a due mesi del budget ai privai accreditati ma anche dell’extra budget, regionale ed extraregionale e dovuto al mancato versamento da parte della Regione nel fondo sanitario delle somme maggiorate pagate dai cittadini molisani all’erario, come onere per l’uscita dal debito. Della cosa è stata avvisata la Procura della Corte dei Conti. Scavando però nei bilanci degli anni precedenti è emerso che tale pratica era stata adottata anche negli anni precedenti per cui si è arrivati con altri mancati pagamenti ad un debito sanitario di oltre cento milioni di euro. Tutto ciò nonostante i due Mutui per centinaia di milioni, accesi negli anni, e non si può escludere che ne vengano accertati anche altri, per azzerare il debito pregresso.
Oggi per fare fronte a tutte le esigenze sanitarie dei molisani è necessario rilanciare la Sanità pubblica, la sola che possa assicurare anche nelle emergenze, come evidenziato in questo periodo difficile, risposte adeguate alle richieste di salute dei cittadini. Un tale rilancio diventa impossibile con la presenza del debito sanitario presente, di qui la necessità di avere un “Decreto Molise” che azzeri il debito sanitario, della cui durata ultradecennale, attraverso la gestione commissariale, hanno un notevole responsabilità i Governi Nazionali che si sono alternati nel corso degli anni.
Al punto in cui è il bilancio della Sanità Molisana solo un azzeramento del Debito può rendere possibile una reale ripresa dalla sanità pubblica, se si investono le risorse prevalentemente nel servizio pubblico,come per legge, e se si fanno assunzioni di personale, rese impossibili dal debito sanitario ed anche da colpevoli ritardi.

(by nicola)

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