L’arroganza
delle multinazionali imperversa. E gli italiani subiscono gli effetti
nefasti di un’azione politica ormai quarantennale, che, anziché opporsi
al mercato unico globale, ha favorito l’indebolimento del sistema
economico italiano, cedendo a privati tutto il settore industriale
appartenente all’IRI, nonché industrie importanti come quelle dell’Eni,
dell’Ina, dell’Enel ecc.
Ora il governo è in grave difficoltà, e a rimetterci sono soprattutto i lavoratori.
La
Whirlpool americana cede l’industria situata a Napoli, che produce
lavatrici, e la trasferisce in Svizzera, gettando sul lastrico 410
operai con tutte le loro famiglie.
Oggi
c’è uno sciopero nazionale dei metalmeccanici coadiuvati da tutti i
sindacati. Noi siamo vicini a loro, riconoscendo tutti i loro diritti
costituzionali, indecentemente calpestati nella prospettiva di un
mercato unico globale.
Non
dissimile è la situazione di Alitalia, la quale subisce
l’inqualificabile ricatto di Atlantia della famiglia Benetton, che
minaccia di ritirarsi dal partecipare al consorzio che dovrebbe salvare
l’Alitalia, qualora le venissero tolte le concessioni autostradali, che,
in base a criteri di giustizia, le dovrebbe essere tolte perché,
gestite senza manutenzione per 25 anni, hanno determinato il crollo del
ponte di Genova, provocando 43 morti.
Questa
sfrontataggine, offensiva per tutti gli italiani, non è tollerabile.
Sottolineiamo in proposito che la soluzione dei nostri problemi sta solo
nella rinazionalizzazione delle nostre fonti di produzione di
ricchezza. E la manovra di bilancio in atto dovrebbe porre in primo
piano, utilizzando la flessibilità concessa dall’Europa, la
nazionalizzazione, sia di Alitalia, sia dell’industria ceduta da
Whirlpool.
Ricordiamo
inoltre che contratti di cessione di industrie residenti nel nostro
territorio sono nulli, ai sensi dell’articolo 1418 del codice civile, in
quanto violano la norma precettiva dell’articolo 41 della Costituzione,
secondo la quale: “l’autonomia privata (a chiunque appartenga) non può
essere in contrasto con l’utilità sociale o svolgersi in modo da recare
danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
A
nostro avviso, i lavoratori della Whirlpool di Napoli, unitamente ai
loro sindacati, dovrebbero agire sul piano giudiziario e chiedere al
tribunale l’annullamento del contratto di cessione della Whirlpool alla
società svizzera Passive Refrigeration Solutions.
In
questo quadro tanto nero, che non riceve il dovuto sostegno della
nostra stampa più letta (perché tutti sono vittime del pensiero
economico predatorio neoliberista), si aggrava ulteriormente per
l’atteggiamento degli Stati Uniti, che, per punire la Francia, che ha
ricevuto aiuti dall’Europa per sostenere la produzione dei suoi aerei,
alterando, ad avviso di Trump, la concorrenza dei Boing americani,
colpisce anche l’Italia attraverso la guerra dei dazi.
Ma
cosa c’entrano gli Airbus e i Boing con il nostro Parmigiano Reggiano,
con il nostro Grana Padano e con il nostro Pecorino? È ora di finirla
con questa ridicola ritorsione su persone estranee alle vicende di cui
si parla.
È
arrivato il momento che il nostro governo agisca con forza e fermezza.
Dalla parte nostra c’è la Costituzione della Repubblica Italiana, i cui
principi a tutela della persona umana prevalgono, secondo la teoria dei
contro limiti, su tutti gli altri interessi italiani e stranieri.
E
non si dimentichi che la nostra stessa Costituzione, per la quale la
sovranità appartiene al popolo, ha come fondamento il lavoro. La cui
difesa deve essere l’obiettivo fondamentale dei nostri governanti. Ed è
anche per questo che auguriamo un grande successo alla manifestazione
odierna di Roma a favore dei lavoratori napoletani della Whirlpool.
Paolo Maddalena
(by Nicola)
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