domenica 6 ottobre 2019

Pacco, doppio pacco e contropaccotto

QUANDO L’INFORMAZIONE DIVENTA UN FILM FANTASY


E' possibile per il Molise diventare una Regione moderna, proiettata nel futuro, culturalmente adeguata quanto meno a discutere dei propri problemi per poi provare seriamente a risolvere almeno quelli più gravi? Certamente si, è possibile, e i numeri lo dimostrano, come lo dimostra l'insieme di strumenti di supporto pubblico alla crescita economica e sociale che in altre parti d'Italia hanno prodotto, e affiancano, belle esperienze di progresso, non solo produttivo ma anche civile. Invece, dalle nostre parti, dobbiamo sentire ancora queste notizie assolutamente fuorvianti, smentite da fatti e documenti chiarissimi. Il risultato è che alla gente si riporta uno stato di fatto in realtà inesistente, depurato dalle responsabilità di molti vertici, istituzionali e non, che pure concorrono, o hanno contribuito, al disastro dell'economia molisana. Così qualche capannone per polli diventa “continuità aziendale” per giustificare l'ennesima C.I.G.S., la caporetto totale della filiera avicola molisana diventa “soddisfazione” per deputati e sindacati, politici responsabili di aver avallato nel passato programmazioni disastrose vengono riciclati in queste trasmissioni dove possono, senza alcuna vera interlocuzione alternativa, lamentare, indovinate cosa? La mancanza di una programmazione. Ci sarebbe tanto da discutere sulla massa, non indifferente, di danaro pubblico che gira nella nostra Regione e dei possibili utilizzi, seri e non campati in aria, specialmente dopo il flop dell’ Area di Crisi Industriale Complessa, che pure avevamo preannunciato perché emergeva palesemente dal contesto istruttorio: 970 manifestazioni di interesse, 18 preselezionate, 6 ammesse ai benefici e 3 rinunciatarie, risultato: solo 6 milioni di euro investiti su 15 a disposizione. Praticamente un disastro che in trasmissione viene eufemisticamente definito un risultato diverso da quello che ci si aspettava. E, addirittura, chi ha gestito l'Area di Crisi gestirà quell'altra goliardia del CIS, 220 milioni di euro destinati ad opere frutto del velleitarismo di sindaci che non hanno, evidentemente, alcuna esperienza di programmazione conforme agli obiettivi dei Contratti Istituzionali di Sviluppo, che mirano ad interessi di rango nazionale. Ma sono sempre sindaci, rappresentano voti, e allora vai con finanziamenti assurdi che non produrrano alcun posto di lavoro e fra qualche anno li vedremo abbandonati sul territorio, monumenti all'incapacità di chi pensa solo al presente e mai al futuro, e solo dopo si accorge che quelle non sono le costruzioni che componeva da bambino, ma richiedono manutenzione, impegni finanziari, un ritorno in termini di bilancio ecc. Basta andare a Bojano per verificare che fine hanno fatto i 4 milioni di euro sprecati per una inutile strada alle spalle di un'azienda chiusa. Vogliamo continuare così? Va bene, ma almeno l'informazione sia veritiera, si basi su fatti e documenti e non avalli le distorsioni della realtà che oggi convengono a sindacati e politici. Sono state tante le inesattezze dette in trasmissione, anche in termini di omissioni, che risulta impossibile discuterne in questa sede, ma sulla nostra pagina sono già state ampiamente smentite. Una cosa, però, vorremmo far notare al RSU GAM presente in trasmissione: scusa, ma se la banca ti chiede garanzie per un prestito su un capannone per polli perché voi sindacalisti non avete chiesto le garanzie ad Agricola Vicentina srl sia per i 28,2 milioni che avrebbe dovuto sborsare per il nuovo macello e sia per quest'altra bufala che vi siete inventata di un loro impegno per potenziare gli allevamenti? All'amico conduttore, non ce ne voglia, ma gli sottolineiamo che un' azienda privata finanzia impianti di allevamento solo in regime contrattualizzato sull'acquisto del prodotto, e questa capacità finanziaria Agricola Vicentina srl non ce l'ha, almeno stando ai bilanci, né la Alimentare Amadori SpA, che mai compare negli atti ufficiali e della quale spendete il nome senza alcuna giustificazione, si è mai fatta avanti per assumere un simile impegno. Insomma, ci hanno fatto un bel pacco, e delle speranze di cui si è parlato in trasmissione non esiste, né è mai esistita, nemmeno l'ombra. Agli amici cittadini che non si interessano di queste cose, ed è comprensibile visto quanto detto finora, vogliamo ricordare che parliamo di soldi nostri e non di regali dello Stato o della Regione, e li stanno spendendo al di fuori di ogni ragionevolezza. Ci vorranno anni prima di rimettere il Molise in corsa, intanto siamo fuori da ogni programmazione degna di questo nome, preventivamente verificabile nei presupposti, e ci affidiamo a gente che, dopo aver dimostrato solo incompetenza, ancora insiste ad utilizzare metodi di penetrazione sul territorio già censurati dalla Corte dei Conti Sez. Centrali, e questo vale anche, e soprattutto, per il Presidente Conte. Del resto è bastato mandarci tra i piedi una semplice s.r.l. che ha circa, e non sempre, una decina di dipendenti, una, praticamente, inesistente capacità finanziaria per discutere un Contratto di Sviluppo da 47 milioni di euro ma può permettersi di portare a capezza Regione, Stato, politici e sindacati intorno ad un tavolo ministeriale dove fa anche la voce grossa su “impegni disattesi” dagli altri senza che nessuno gli abbia mai chiesto di tirare fuori i soldini che sono a loro carico. E in tutta questa incredibile confusione, che, volente o nolente ha messo definitivamente fuori dal mercato delle carni bianche una grande realtà industriale, in trasmissione ancora confondono i 47 milioni di euro del Contratto di Sviluppo con il contributo statale che bisogna far rimanere nel Molise. Ma quante volte ve lo dobbiamo dire che di quella somma il contributo statale è solo il 40%, che, peraltro, sarebbe stato messo a disposizione solo se il referente privato, Agricola Vicentina s.r.l. avesse tirato fuori il suo 60%. In ultimo facciamo notare a Telemolise che, se si sta cercando un nuovo partner privato significa che al momento una simile figura non esiste più. E allora ci spiegate come si può ritenere sussistente la “continuità aziendale” che giustifica la proroga della CIGS? O dobbiamo fare anche noi la parte dei boccaloni e credere che la cd. “filiera bassa”, e cioè qualche capannone, peraltro finanziato anche con soldi pubblici e a cui costi NON partecipa il cd. referente privato del tavolo ministeriale, rappresenti la “speranza” o il “lumicino” più volte citato in trasmissione? Dai, a tutto c'è un limite. Sulla nostra pagina abbiamo pubblicato il verbale del tavolo ministeriale tenutosi il 30.09.2019 così potrete leggere tutti chi c’era realmente e cosa è stato detto.
Il portavoce
Alfonso Mainelli
(by Nicola)

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