Comunicazione
importante
Crediamo
di poter dire BASTA!
La
questione “raccolta
differenziata” nella città capoluogo di regione, visti i tempi
biblici necessari per attuarla concretamente e completamente, sta
diventando ormai una incomprensibile e non condivisibile “tela di
Penelope.”
L’Associazione
‘Medici per l’Ambiente’ da più di un decennio ha cercato di
sensibilizzare gli amministratori comunali che si sono avvicendati
sugli scranni di Palazzo S. Giorgio, per la risoluzione di un
problema che purtroppo sta incidendo non poco sull’inquinamento
ambientale e, più o meno indirettamente, sulla nostra salute. Le
premesse, i cronoprogrammi mai attuati seriamente nonostante le
dichiarazioni
ufficiali fatte anche in trasmissioni televisive in tempi ormai
lontani, provocano amarezza e irritazione. Si rammenta che una città
come quella di Campobasso, ha mandato in discarica o algi
inceneritori (e continua a farlo) un ingente quantitativo di rifiuti
indifferenziati che contribuiscono a creare un inquinamento del
suolo, delle falde acquifere e dell’aria non indifferente, dando
anche un forte “contributo” al tanto sbandierato fenomeno dei
cambiamenti climatici (su cui è stato detto tanto e si potrebbe dire
ancora tanto. Ma non è questa la sede). Che dire poi dell’abbondante
materiale contenuto nei rifiuti che potrebbe essere recuperato,
riciclato o riusato al posto di essere seppellito o bruciato negli
inceneritori? Non dimentichiamo che sul nostro pianeta la materia e
le risorse sono
qualcosa di finito e che quindi non va sciupato! Sono circa 20mila le
tonnellate di rifiuti che ogni anno vengono “prodotti” in una
città di 50mila abitanti come Campobasso (430 Kg pro capite in base
alle medie nazionali stimate)… Un bel contributo di “civiltà”
alla causa ambiente/salute collettiva. E pensare che esiste una
Legge, la 205/2010 (che ha recepito la Disp. Europea 98/2008) in base
alla quale è previsto che per i rifiuti, in via prioritaria, vanno
utilizzati i sistemi di recupero, riciclo e riutilizzo. Il rifiuto
non va quindi seppellito, bruciato o sfruttato in prima battuta per
produrre energia come attualmente si fa. La timida parziale raccolta
differenziata iniziata nel centro storico
della città da diversi mesi, non ha avuto il tempestivo e necessario
ampliamento, come pure sono mancate le necessarie iniziative di
divulgazione educativa rivolte ai cittadini tramite i mezzi di
informazione che andavano coinvolti per attuare al meglio un radicale
cambiamento di abitudini e stili di vita. La vasta letteratura
scientifica esistente sulle ormai inconfutabili interazioni tra
ambiente e salute, impone anche una questione più seria del problema
dei rifiuti. Troppo tempo è passato e non è più tollerabile
vederne passare altro… In alcune regioni, le amministrazioni
inerti, incapaci e poco sensibili verso tale problema rischiano di
essere giustamente commissariate… Stando così le cose, l’ISDE,
cerca di rappresentare tutti coloro che vogliono un ambiente non
inquinato e
quindi non determinante di malattia
-
chiede
un immediato cambiamento di rotta in tema di gestione cittadina dei
rifiuti, auspicando che i decisori politici addetti al ramo non
facciano trascorrere sciaguratamente altro tempo prezioso;
-
sollecita
i vertici regionali che si occupano di ambiente ad esercitare
finalmente un controllo più serrato finalizzato ad una realizzazione
su tutto il territorio molisano, della raccolta virtuosa dei rifiuti,
sanzionando i comuni inadempienti e quelli che, pur avendo usufruito
dei necessari specifici contributi, sono
parzialmente o totalmente inosservanti.
Qualora
ciò non si verificasse in tempi ragionevolmente ristretti, gli
organi preposti dovrebbero mettere da parte chi non è in grado di
salvaguardare due fondamentali diritti coinvolti in questo problema e
garantiti dalla nostra Costituzione, oggi purtroppo troppe volte
dimenticata: la tutela della salute collettiva e dell’ambiente in
cui viviamo.
Dott.
Gennaro Barone, presidente provinciale
Dott.
Bartolomeo Terzano, coordinatore regionale
Campobasso,
8 novembre 2017
(by Nicola)
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