Lo studio presentato ieri dal Ministro dell'Energia spagnolo in una seguitissima conferenza stampa .
Scienziati: "servono nuovi standard per quantificare i rischi sismici delle attività nel sottosuolo".
Si tratta del Progetto Castor, che fu fermato nel settembre 2013 dopo che all'avvio dell'iniezione di gas nel sottosuolo si erano registrate centinaia di scosse (le maggiori, di M 4,3, furono registrate una settimana dopo l'interruzione delle operazioni).
Questa ricerca, che sta facendo parlare tutta la Spagna e che ha portato il Ministero dell'Energia ad annunciare il blocco definitivo del progetto Castor, del costo di oltre un miliardo di euro, conferma le nostre preoccupazioni sull'idea di moltiplicare in Abruzzo e in Italia in generale le infrastrutture utili a trasformare il Belpaese in un "Hub del gas" per l'esportazione.
Ricordiamo che in Abruzzo il Ministero dell'Ambiente ha concesso il parere di compatibilità ambientale favorevole per un nuovo stoccaggio da 150 milioni di mc standard di gas a S. Martino sulla Marrucina, un comune in zona a massimo rischio sismico (con 95.000 persone residenti nel raggio di 10 km, Chieti compresa), e sta per autorizzare lo stoccaggio in sovrapressione nell'impianto già esistente a Cupello. Inoltre ha autorizzato lo stoccaggio da oltre 500 milioni di mc standard a S. Benedetto del Tronto a poche centinaia di metri dal confine regionale.
Il
Ministero si è limitato a trattare la questione del rischio di
terremoti indotti con una vergognosa prescrizione che da sola fa capire
il livello di approfondimento con cui è stata gestita la valutazione del
progetto. Se l'impianto indurrà sismi sopra magnitudo 3, il gestore
dovrà fare in modo di far scendere la magnitudo sotto 2. Insomma, come
avere una manopola per regolare i terremoti (a parte il fatto che se è
stato causato un terremoto di magnitudo 5 o 6 si può tornare indietro
nel tempo per recuperare i danni, anche per le vite umane?). Proprio
l'esperienza di Castor dimostra che è piuttosto velleitario, per non
dire di peggio, pensare di poter manipolare i terremoti.
Questi stoccaggi, con quelli in costruzione in Basilicata, Romagna e Lombardia, alcuni posti proprio su faglie attive, assieme ai nuovi grandi gasdotti in progetto o in costruzione, dovrebbero andare a costituire l'ossatura infrastrutturale dell'Hub del gas. L'Italia, un paese fragilissimo dal punto di vista dei rischi ambientali, dovrà fare da "servitore di passaggio" per la compravendita di gas in Europa ospitando impianti rischiosi.
Questi stoccaggi, con quelli in costruzione in Basilicata, Romagna e Lombardia, alcuni posti proprio su faglie attive, assieme ai nuovi grandi gasdotti in progetto o in costruzione, dovrebbero andare a costituire l'ossatura infrastrutturale dell'Hub del gas. L'Italia, un paese fragilissimo dal punto di vista dei rischi ambientali, dovrà fare da "servitore di passaggio" per la compravendita di gas in Europa ospitando impianti rischiosi.
Questa ricerca non solo conferma, per un
caso-studio non teorico, i gravissimi rischi che possono essere
associati ad infrastrutture di questo genere, ma apre nuovi scenari
circa la valutazione delle criticità che possono crearsi sul
territorio.
La
questione dei terremoti indotti, non solo quelli da stoccaggio ma anche
quelli da estrazione di gas e iniezione di scarti delle attività
petrolifere nel sottosuolo, sta diventando un problema sempre più serio,
come dimostrano i casi negli Stati Uniti e in Olanda, con danni da
miliardi di euro. Ormai sono decine gli studi che confermano il legame
tra questi terremoti e le attività delle compagnie. Ovviamente i rischi
variano da area ad area ma pensare di sottovalutare o addirittura
ignorare la questione in Italia ci pare da irresponsabili. In Spagna il
Ministro si è presentato con i ricercatori davanti ai giornalisti per
trattare la questione, una cosa inimmaginabile nel nostro paese (basti
pensare a come uscì il rapporto Ichese per l'Emilia Romagna per capire
la differenza).
L'industria delle fossili
ha, dunque, ufficialmente, ulteriori costi - che possono addirittura
rivelarsi esiziali per la vita - che attualmente scarica sulla
collettività; riteniamo che debbano essere abbandonate il prima
possibile.
In allegato il Comunicato stampa del Ministero dell'Energia spagnolo.
L'intero report dei ricercatori può essere scaricato qui: http://www.minetad.gob.es/es-e s/gabineteprensa/notasprensa/2 017/documents/castor_final_rep ort_final_signed.pdf
Qui una rassegna stampa dei principali organi di informazione spagnoli (in allegato i titoli)
El Mundo economia
http://www.elmundo.es/economia /2017/05/04/590a240f468aeba242 8b45f0.html
El Pais economia
http://cincodias.elpais.com/ci ncodias/2017/05/03/companias/1 493805067_541430.html
La tv pubblica spagnolahttp://www.elmundo.es/economia
El Pais economia
http://cincodias.elpais.com/ci
http://www.rtve.es/alacarta/vi
Si
allega anche l'estratto del Decreto del Ministero dell'Ambiente del
2013 con la "prescrizione" sui terremoti indotti per S. Martino sulla
marrucina.
Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
3683188739
e-mail:segreteriah2oabruzzo@gm ail.com
3683188739
e-mail:segreteriah2oabruzzo@gm
(by Nicola)
Nessun commento:
Posta un commento