Chiediamo
che vengano immediatamente fermati
i disastrosi e folli lavori di cementificazione selvaggia finalizzati
alla
deviazione del Volturno
per “operazioni di ripulitura”, per vari mesi, nei pressi dell’
importantissimo sito archeologico di San Vincenzo al Volturno.
Operazione assurda e reiterata dopo 10 anni; evidentemente la storia
non insegna nulla, visto quanto documento dalla scorsa denuncia
dell’arch. Valente.
Diffidiamo
l’ENEL e la sovrintendenza dunque a fermare tale scempio, e
denunciamo l’assenza servile, comunque l’incapacità e
inconsistenza politica del sindaco di Castel San Vincenzo, di
tutelare il territorio anche su queste cose elementari di fronte ai
poteri forti.
Se
è vero che la ripulitura si può effettuare a monte agendo sui due
canali scolmatori, come del resto si faceva anticamente,
non si vede il perché di questa follia ambientale, archeologica ed
erariale: 200 camion di pietrisco, 200 canali prefabbricati di
cemento, rischi di allagamento nella fase di riversamento dell’acqua
(come accadde la volta scorsa), esistenza di smaltimento di tale
montagna di rifiuti speciali a fine lavori.
Dopo
aver prosciugato il letto di fiume con tutte le conseguenze dannose
per la fauna e la flora ittica e lo straordinario ambiente
circostante, i mostri di cemento passeranno sotto la volta del
pregiato “Ponte della Zingara” sino a riempirne quasi tutto lo
spazio; parliamo dell’antico ponte costruito in conci di
travertino per consentire il passaggio all’antica abbazia,
risalente secondo gli studiosi probabilmente alla fase tardoromana
(IV-V d.C.), in funzione durante l'esistenza del monastero insieme ad
un altro ponte (il cosiddetto Pons Marmoreus), che si trovava circa
200 m. più a monte.
D’altro
lato parliamo della fruibilità di un sito archeologico che è un
libro di storia unico di importanza europea per l’epoca carolingia
come ci hanno riferito gli studiosi.
Tutto
questo scempio, peraltro, in pieno periodo estivo, cioè di maggior
afflusso dei visitatori del sito!
Si
parla di “esposto alla Procura”; anche tale strumento potrà
essere utilizzato ed anche noi lo faremo per cercare di impedire lo
scempio. Ma, attenzione: come denunciamo da anni, la Procura di
Isernia ci è parsa molto più attenta a censurare indebitamente la
libertà di espressione contro tali scempi, che ad agire contro i
poteri che li compiono, a riprova della natura di classe della
giustizia e dello stato. Scandalo auditorium docet!
Pertanto
dovremo contare precipuamente sull’iniziativa pubblica e la
pressione popolare affinché l’autorità preposta sia indotta a
bloccare lo scempio, imponendo le soluzioni alternative sopra
indicate.
Ed
occorre, per converso, rilanciare un progetto
di recupero e di una valorizzazione di quel tratto del fiume
Volturno, in sinergia con lo sviluppo del sito archeologico, un sito
rimasto altamente sotto valorizzato non solo a causa dei tagli
imposti dagli usurai della Troika, ma anche a causa del dominio
del potere economico-ecclesiastico locale sulla giunta regionale e
gli organi statali, nonché del combinato disposto, di servilismo e
grezza inettitudine, dei sindaci di Castel San Vincenzo dell’ultimo
ventennio.
12/07/2015 IL
COORDINATORE Tiziano
Di Clemente
(by Nicola)
Nessun commento:
Posta un commento