Oggi 11 ottobre saranno migliaia le persone che si mobiliteranno dalla
Scandinavia alla Grecia, dal Regno Unito all’Italia per dire “No”
ad un accordo commerciale negoziato segretamente, che mette a
rischio i diritti sociali ed economici dei cittadini europei,
abbassando drasticamente gli standard di qualità di prodotti e di
processi produttivi e dando in mano alle imprese il potere di
denunciare gli Stati chiedendo compensazioni, in base a una
previsione di perdita di profitto a causa di normative legittimamente
votate da Parlamenti eletti. In Italia sono ormai decine le mozioni
presentate per chiedere alle Amministrazioni locali di opporsi al
trattato di libero scambio: Regione Toscana, Comune di Pisa, di
Ancona, di Milano sono tra esse, così come stanno crescendo i
comitati locali che sostengono la campagna.
“Il
TTIP va fermato subito” dichiara
Monica Di Sisto,
vicepresidente di Fairwatch, tra le organizzazioni promotrici della
campagna STOP TTIP, “per evitare un aggravarsi della crisi di
sistema che stiamo vivendo con un’altra stagione di
liberalizzazioni selvagge, e aprire un processo costituente sociale,
economico ed ambientale in cui economia e commercio tornino
strumenti, non obiettivi politici. Non possiamo permettere che i
diritti sociali, economici, ambientali e il principio di precauzione
diventino merce di scambio per tutelare gli interessi di imprese e
investitori”.
“Chiedere
il ritiro del TTIP” sottolinea Marco
Bersani,
coordinatore nazionale di Attac, tra i coordinatori della Campagna
Stop TTIP, “significa difendere i beni comuni e la democrazia.
Fermare il TTIP vuol dire immaginare una diversa uscita dalla crisi e
costruire un’altra Europa dal basso”.
E
tra le decine di iniziative l’11 Ottobre alle ore 13.00 a
Milano: Flash mob/Conferenza stampa in occasione della Giornata
europea di Mobilitazione Stop TTIP: Movimenti, parlamentari
europei, associazioni e comitati presentano la Giornata di
mobilitazione e le iniziative in Italia e in Europa per fermare il
TTIP
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